Il Milan è sempre il Milan
Vantaggi
Club storico ed inimibìtabile, grandissimi uomini ne hanno fatto parte, è una società affascinante
Svantaggi
Nell'ultimo decennio non gioca più in Champions League e la squadra oggi non è all'altezza
Chiunque sia appassionato di calcio a prescindere dalla squadra che tifa non può che riconoscere la grandezza del Milan. Si tratta della prima squadra professionistica nata a Milano nel lontano 1899, il cui fondatore principale si chiamava Herbert Kilpin di nazionalità inglese. I colori sociali del Milan sono il rosso ed il nero, che dovrebbero rappresentare, sempre secondo Kilpin, il rosso del fuoco contrapposto al nero della paura che la squadra incuterà agli avversari ogni volta che scenderà in campo. Il primo scudetto del Milan arrivò nel 1901 per poi ripetersi nel 1906 e nel 1907. Dopo questi due titoli seguirono anni di vacche magre, con il quarto scudetto che arrivò nel 1951 dopo vari cambi di proprietà a dissidi interni, culminati con la fondazione dell'Inter, nata da alcuni membri della società milanista che non ne apprezzavano l'impostazione dirigenziale. Era il 1908, ed i quarantaquattro soci che misero in piedi l'Inter profetizzarono: "il Milan non vincerà più lo scudetto per tanti anni quanti siamo noi fondatori dell'Internazionale". Detto e fatto, dal 1907 al 1951 sono passati 44 anni. Il Milan è stato da sempre uno dei club più vincenti della storia e per parecchi anni si è fregiato della dicitura "il club più titolato al mondo". Se si considerano i trofei internazionali vinti, i rossoneri sono di gran lunga i migliori d'Italia, grazie alle 7 Coppe dei Campioni/Champions League conquistate fin dalla fondazione della società. Contro l'Inter il Milan gioca il derby della Madonnina, uno dei più importanti, coinvolgenti e belli del mondo e le partite tra le due squadre sono da sempre memorabili, in quanto sia nerazzurri e rossoneri si sono sempre affrontati per qualcosa di importante. Nell'ultimo decennio purtroppo la magia del derby meneghino è venuta un po' a mancare dato che Milan ed Inter non avevano a disposizione rose competitive per poter puntare a vincere qualcosa di veramente importante. Altra sfida di cartello è quella contro la Juventus, da anni grande rivale dei rossoneri, culminata con la finale di Champions League del 2003 che ha vinto il Milan allenato dal grande Carlo Ancelotti vincere ai rigori dopo una sfida molto intensa, ma non particolarmente bella da vedere. La storia del Milan è una delle più belle da leggere anche sui libri che trattano di calcio soprattutto prendendo in considerazione i nomi degli uomini che sono passati da Milanello, che solo ad elencarli fa venire i brividi. Giocatori importanti come Liedholm, Gren, Nordhal negli anni '50, poi il grande Gianni Rivera, Giovanni Trapattoni, per giungere al termine degli anni '80 con i tulipani olandesi, Van Basten, Gullit, Rijkaard che con Arrigo Sacchi in panchina hanno vinto TUTTO ciò che si poteva vincere. Il mondo era ai piedi del Milan divenuto grande anche grazie all'intervento di Silvio Berlusconi, che ha acquistato il club salvandolo dal fallimento che stava arrivando dopo due stagioni di Serie B, la prima per demeriti sportivi, la seconda causata dalla retrocessione nell'ambito dello scandalo del calcioscommesse. Da allora si sono susseguiti nomi prestigiosi come i sopra citati, per poi proseguire con Fabio Capello sulla panchina ad inizio anni '90, che ha contribuito ad arricchire la bacheca del Milan con altri trofei prestigiosi. Poi è arrivato dalla Juventus Carlo Ancelotti, il quale è stato vincitore di altri trofei, come la già citata Champions League del 2003, seguita dallo scudetto nel 2004 e dalla Champions League del 2007 ad Atene contro il Liverpool di Rafa Benitez. Dolorosa la finale del 2005, sempre contro il Liverpool, dove il Milan in vantaggio 3-0 nel primo tempo si è fatto rimontare al termine del secondo tempo per poi perdere ai rigori. Nonostante ciò quella squadra era veramente formidabile ed irresistibile, composta da giocatori e uomini straordinari come Seedorf, Kakà, Nesta, Dida, Inzaghi e tanti altri campionissimi in rossonero, come ad esempio Paolo Maldini che ha trascorso una vita nel club rossonero fin dagli anni '80, come fece Cesare, suo padre negli anni '50. Dopo la vittoria del 2007, sono iniziati dei problemi che hanno portato Berlusconi a lasciare il Milan nel 2016. In questo lasso di tempo, i rossoneri hanno vinto lo scudetto nel 2011 con Massimiliano Allegri in panchina. Da allora il Milan ha vinto solo una Supercoppa Italiana nel 2016 proprio contro la Juventus, squadra che ormai ha preso in mano le redini del calcio italiano proprio dopo il 2011 e grazie anche a Massimiliano Allegri, esonerato nel gennaio 2014 dopo una rovinosa sconfitta contro il Sassuolo. Un esonero che insieme al mancato arrivo di Carlos Tevez del 2012 ha causato un effetto domino che ha causato un crollo del Milan, che è arrivato nel 2016 a dover passare in consegna ad una cordata di imprenditori cinesi, capitanati da Yonghong Li, il quale si è rivelato un truffatore ed è stato mandato via appena in tempo. Con Fassone e Mirabelli in dirigenza sono stati fatti tanti, tanti errori di progettazione, di pianificazione che hanno portato il Milan a navigare stabilmente nelle parti centrali della classifica di Serie A. Non riconosco più il Milan, in quanto ero abituato a vederlo giocare in Champions League, che ora i rossoneri vedono solo in televisione, dato che non riescono a qualificarsi dal lontano 2013. Che amarezza vedere una squadra storica di questo tipo non riuscire nemmeno a centrare un quarto posto, in favore di club che arrivano in Champions per poi venire istantaneamente eliminati ai gironi. Negli ultimi anni il Milan è riuscito ad arrivare anche in finale di Coppa Italia, ma la corazzata Juventus ha sempre spento gli entusiasmi dei tifosi rossoneri. In questo momento il Milan è una squadra buona con pochi elementi di spicco all'interno della rosa. Ma l'errore più grande del Milan di quest'anno è stato mandare via Gennaro Gattuso, un uomo che in panchina stava portando i rossoneri al quarto posto, valido per la qualificazione in Champions League. Il Milan è stato ad un passo dal sogno, ma la dirigenza è stata capace di mandarlo via inspiegabilmente. Manca un progetto di base, troppa gente che va e che viene all'interno della società, ora in mano al presidente onorario Scaroni. Così anche per gli allenatori, troppi in questi anni: dopo Allegri si consideri che si sono succeduti Seedorf, Inzaghi, Montella, Mihajlovic, Brocchi e tanti altri. Con un susseguirsi così di allenatori come fanno i giocatori ad assimilare uno stile di gioco che sia uno? Che poi quest'anno il Milan non gioca nemmeno così male dal punto di vista estetico. Il gioco non dispiace, ma vengono sprecati troppi punti a causa di una squadra mediocre incapace di rimanere concentrata tutti i 90' delle partite. Storicamente il Milan è una squadra che ha sempre saputo emozionare chi guarda ed ha guardato le partite dei rossoneri, soprattutto nel periodo in cui era allenato da Sacchi capace di rivoluzionare il modo di intendere il calcio grazie al "sacchismo", gioco basato su passaggi rapidi e movimenti ben coordinati della squadra intera. Da brividi! Oggi la squadra non è delle migliori: la difesa è abbastanza buona anche se l'unico difensore centrale valido per me è Alessio Romagnoli, mentre Theo Hernandez per me è il migliore della rosa. Il centrocampo insomma, non è proprio straordinario, con Bennacer che spesso e volentieri fa delle giocate indecenti che causano la perdita di tanti punti, insieme a Kessié un altro che se è in giornata no è capace di cose abominevoli. L'attacco non saprei come descriverlo, in quanto solo la presenza di un colosso come Ibrahimovic che ha riportato un po' di cattiveria nella squadra, smuovendo anche Rebic che nella prima parte di stagione è stato inguardabile. Da valutare resta Leao che non ho ancora inquadrato e non saprei dire se è forte o meno. Bella la maglia di quest'anno con le righe sottili rosse e nere che rappresentano nel migliore dei modi il Milan, la vera essenza del Milan andata perduta negli scorsi anni quando i calciatori indossavano casacche con un rosso scuro che non mi piaceva per niente. Comunque, il Milan è un club affascinante, dalla storia inimitabile unica che conta milioni di tifosi al mondo e grazie a questo è una delle società più importanti e famose.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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