Opinione su Bologna: La Dotta e la Grassa

La Dotta e la Grassa

05/10/2018

Vantaggi

indimenticabile

Svantaggi

pochi, basta evitarli


La Dotta e la Grassa.

Non è il titolo di un film, ma il logo di una grande città italiana fondata dai romani nel 189 a.C. e che risponde al nome di bologna, la Dotta per l’antica Università vecchia di nove secoli, la Grassa per la sua ricca cucina.

La prima volta che vidi bologna mi rimase nel cuore, le sue lunghe vie con i portici, le torri medievali raccolte entro la cerchia delle mura trecentesche, luogo dove gli abitanti ti fanno sentire a casa tua, dove la qualità della vita è elevatissima, nonostante certi momenti in cui il traffico diventa insopportabile e tu non sappia dove parcheggiare l’automobile.

Se non la conosci non aver paura bologna è una città dove è difficile perdersi, il tratto urbano della Via Emilia al centro assume il nome prima di Via Bassi e successivamente di Via Rizzoli, a questo punto sei al centro, incrociando l’altra via importante della città, ovvero Via dell’ Indipendenza, sei a Piazza Maggiore, il centro monumentale della città, quella piazza che raccoglie in unico scenario San Petronio, il Palazzo Comunale e quello del Podestà, il Palazzo dei Notai e dei Banchi, accanto c’è un altro luogo caro ai bolognesi e a quanti amano questa città, Piazza del Nettuno con la fontana del Giambologna, nella quale do sempre appuntamento agli amici, che mi sono fatto quando capito in città.

Questo monumento molto imponente e rappresentativo, detta anche del Gigante, opera del 1563, con le celebri statue in bronzo rappresentanti Nettuno col tridente, dei putti con delfini e delle sirene, rappresenta per certi versi la bologna di molti, durante gli scavi per il sottopassaggio che conduce a Via dell’Indipendenza emersero a suo tempo alcuni resti della romana Bononia.

Vivere bologna è facile, basta lasciarsi andare e passeggiare dove ti portano i profumi della sua cucina e, mentre segui il languorino che questi profumi ti provocano, ti capita di visitare la Basilica di San Petronio, l’immensa chiesa gotica, dalla facciata incompiuta, dove spicca lo splendido portale mediano finemente elaborato dalle sculture di Jacopo della Quercia, struttura a due navate con numerose cappelle in cui si custodiscono innumerevoli capolavori d’epoca.

bologna però è anche città di cultura, cultura che gli deriva da una delle università più antiche d’Italia, per la quale appunto è stata definita la Dotta, per immergerci nel quartiere universitario ci basta dirigerci verso le Torri pendenti, altro simbolo della città, fatte erigere da famiglie nobiliari nel XII secolo, uniche rimanenti di un complesso di un centinaio, misurano rispettivamente, la prima, denominata degli Asinelli, metri 97,6, con una pendenza di metri 2,23, la seconda, originariamente di metri 60,ma abbassata per sicurezza fino a 48 metri, detta della Garisenda, con una pendenza più accentuata fino a metri 3,22.

Dimenticavo di dire, che salendo per 498 gradini è possibile affacciarsi sulla sommità e godere di una splendida vista della città.

Dopo le Torri ci si immette su via Zamboni, la strada definita per antonomasia la strada dell’Università, infatti dopo aver ammirato durante il percorso, il neoclassico Palazzo Manzoli e la Chiesa in stile gotico di San Giacomo Maggiore, giungiamo al Palazzo Poggi, oggi sede dell’Alma Mater Studiorum, ovvero uffici e musei dell’ateneo bolognese.

Questa Via pullula di trattorie e ristorantini dove gli studenti consumano i loro pasti della saporita cucina bolognese a prezzi modici.

Durante il tragitto si respira un’aria goliardica e si torna indietro nel proprio vissuto a quando anche noi eravamo studenti.

Per un momento di relax nel verde al termine di Via dell’Indipendenza il Parco della Montagnola, il polmone verde nel centro storico, risalente al XVII secolo, luogo d’incontro durante le ore diurne, potrebbe essere un gioiello, ma è troppo trascurato e pericoloso di notte in balia di gente poco affidabile, forse l’unico neo di questa magnifica ed ospitale città.

Ci sarebbe tanto altro ancora da dire di bologna, ma credo, per una prima conoscenza , di avervi svelato quel che di bologna mi ha colpito di più .

Una esperienza da fare appena ne avrete la possibilità.


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