Una storia di crescita
Uscito nel 2008 in Italia, Chiamami Col Tuo Nome dello scrittore egiziano Andrè Aciman, non ha avuto un’accoglienza molto forte, anzi decisamente tiepidina, che però è stata completamente ribaltata quando da questo libro Luca Guadagnino ha deciso di voler trarre una trasposizione cinematografica portando anche la sceneggiatura alla vittoria dell’Oscar. Ho letto il libro poco dopo aver visto il film, e non mi è dispiaciuto affatto questo passaggio inverso, anzi ho potuto apprezzare ancora di più i due prodotti presi in maniera singola però con la stessa trama, che si discosta solo per leggere differenze narrative e stilistiche. Il libro è ambientato ad inizio degli anni Ottanta, sulla riviera ligure, Elio ha diciassette anni e trascorre le sue vacanze estive nella casa al mare di famiglia. Il padre è professore universitario ed è solito accogliere ogni anno uno studente straniero che gli fa da assistente durante la tesi di dottorato, mentre si gode anche un po’ il clima mite ligure. Arriva così Oliver, un giovane ventiquattrenne che Elio non riesce in alcun modo a inquadrare, troppo belloccio e piacente con le ragazze, ma anche sensibile e riflessivo. Per i due ragazzi quella è un’estate sospesa di crescita e nuovi legami. Un rapporto destinato a rimanere sospeso negli anni che regala al lettore che lo legge una prosa fortemente evocativa. Il libro è molto nostalgico, perché parla quasi col senno di poi, ma in questo sta anche il suo fascino. Mi è piaciuto molto ed ho apprezzato, forse, anche di più la sua controparte cinematografica. Lo consiglio.
Segnala contenuto