La città che muore
Svantaggi
Si visita in poco tempo
Civita di Bagnoregio, detta anche "la città che muore", espressione coniata dallo scrittore Bonaventura Tecchi, è un meraviglioso borgo in provincia di Viterbo nel Lazio. Sicuramente da far rientrare nei borghi d'Italia più caratteristici e belli da vedere, almeno per quanto riguarda la mia esperienza da turista. È chiamata "la città che muore" proprio a causa della sua posizione, infatti è posto sopra ad un colle fatto di tufo, quindi un tipo di roccia vulcanica piuttosto fragile e soggetta a continue erosioni (secondo i calcoli circa 7cm all'anno). Ci sono stati nel corso dei secoli diversi terremoti abbastanza distruttivi, motivo questo che ha fatto propendere la maggior parte della popolazione ad abbandonare il piccolo borgo, che ad oggi ho sentito dire sia abitato da una manciata di persone. Pensate che degli interventi volti a limitare l'erosione furono fatti addirittura dagli Etruschi prima, ma non con molto successo e dagli antichi Romani dopo. Questo piccolissimo borgo è possibile raggiungerlo solo a piedi attraversando un lungo ponte, a tal proposito vi consiglio di lasciare la macchina al grande parcheggio che si trova ai piedi del paese appunto di Bagnoregio, per poi percorrere una distanza di circa 15/20 minuti a piedi. Per coloro che portano delle persone anziane è anche possibile avvicinarsi ulteriormente con la macchina, ma poi il ponte, lungo circa 300 metri, deve essere attraversato esclusivamente a piedi. L'accesso a questo è di € 3,00 nei giorni feriali ed € 5,00 nei giorni festivi , soldi che servono all'amministrazione comunale sicuramente per far fronte ai continui interventi di cui il borgo necessità. A tal proposito non capisco veramente quelle persone che sentivo lamentarsi del costo del biglietto e del parcheggio. Ma le nostre meraviglie vogliamo mantenerle in qualche modo o no? Una volta entrati nel borgo si ha la sensazione che il tempo si sia fermato e che tutto sia rimasto come anni fà. Questa atmosfera è resa ancor più evidente quando ci si addentra nelle varie viuzze dove si possono scorgere finestre abbellite con tanti fiori e sui loro davanzali alcuni gatti dormienti. Ci sono anche alcuni vecchi frantoi e vecchie case alcune diroccate ed altre ristrutturate che comunque lasciano immaginare la vita che si svolgeva in questo borgo medievale. All'interno troviamo diversi ristoranti e B&B, ma non saprei "recensirli", in quanto con mia moglie abbiamo mangiato e soggiornato ad Orvieto, altro magnifico borgo lì vicino. Quando siamo andati noi non era una bella giornata, ma non c'era "purtroppo" la nebbia. Dico purtroppo perchè avendo visto diverse foto di quando c'è la nebbia, credo che sia veramente suggestivo, sembra che il borgo sia sopra una nuvola. Da non perdere è il Belvedere, dal quale è possibile godere di un'impareggiabile vista a 360° di tutta la valle circostante, con le spettacolari formazioni argillose e tufacee dei calanchi. Ci sono anche diverse botteghe con dei souvenir del posto per chi amasse lo shopping e volesse portarsi via un piccolo ricordo del borgo. Visto che per visitare il borgo ci vuole pochissimo, vi consiglio dopo di andare a vedere il lago di Bolsena.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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