Opinione su Dario Hübner: Uno con il gol nel sangue
Uno con il gol nel sangue
30/06/2017
Vantaggi
Segnava con una continuità impressionante, potente, forte
Svantaggi
Trapattoni doveva portarlo al Mondiale
Comunque a dimostrazione di quanto fosse forte ricordo bene che fece gol proprio all'esordio contro l' Inter.
Il march si disputò a San Siro e lui fece una rete bellissima poi oscurata dal genio di Alvaro Recoba che segnò due reti memorabili.
Da li in poi tutti si accorsero di questo poderoso attaccante.
Io invece, siccome pur essendo una donna amo moltissimo il giuoco del calcio, lo conoscevo già da tanti anni ovvero da quando, guardando il celebre programma "A tutta B" condotto al lunedi pomeriggio dal grande Gianni Vasino con Mariolino Corso, ne vedevo le gesta con la maglia bianca e nera del Cesena.
Giocava a quei tempi con il numero 11 e si disimpegnava come seconda punta avendo a fianco Lorenzo Scarafoni, un buon attaccante degli anni 80 che avrebbe meritato una carriera maggiormente ricca di soddisfazioni.
Comunque Hubner al suo esordio in massima seria fece 16 reti e gli squadroni, anzichè accaparrarselo, preferirono lasciarlo al Brescia.
La squadra però, nonostante i suoi gol era retrocessa,e lui rimase altri due anni in B segnando ben 21 reti a stagione per un totale di 42 gol in 68 partite.
Insomma, secondo me, tenne un ruolino di marcia monstre.
Ritornò in A con il Brescia e fece ancora meglio rispetto alla prima volta, infatti segnò ben 17 gol in campionato più altri 7 in coppa italia per un totale di 24 reti in 39 partita.
Anche questa volta, però, i grandi club preferirono andare a comprare giocatori dall'estero visto che lo consideravano anziano per giocare a pallone.
Secondo me fecero un grave errore visto che, l'anno dopo, andò a Piacenza e divenne capocannoniere della serie A con ben 24 gol.
Molti volevano, me compresa, che Trapattoni lo portasse al Mondiale Coreano ma il Trap preferi' puntare su altri giocatori.
Hubner rimase un altro anno a Piacenza segnanfo 14 reti in un club ormai in disarmo e vicino alla retrocessione e poi giocò in tante altre squadre anche minori.
A fine carriera vantava, pensate, un numero di gol di poco inferiore alle 350 reti.
Per me è stato un attaccante completo, forte in progressione e abile in area di rigore.
Forse era sgraziato nelle movenze ma era un vero carroarmato, molto forte anche nei rigori e nel gioco aereo.
Giocò per una stagione con Baggio ed in coppia fecero davvero bene, sembravano nati per giocare assieme perchè uno era tecnico e l'altro potente, uno faceva assist e l'altro li tramutava in reti.
Oggi manca un giocatore cosi', non credo che ci sia un suo erede perchè lui oltre a giocare era anche un idolo per i tifosi perchè non era il classico calciatore che si atteggia e fa la prima donna, lui pur sapendo di essere il più forte nelle sue squadre, era sempre umile, educato e concentrato.
Per me è sempre stato un vero idolo ed un calciatore che ho ammirato sia in campo e sia come uomo.
A livello personale è stato capocannoniere sia in serie A che in serie B e sono pochi i giocatori italiani ad esserci riusciti, mi vengono in mente Alessandro Del Piero e Igor Protti in questo momento.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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