• 1 persona su 1 indecisa se consigliarlo o no
Scrivi la tua opinione
  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
1 Opinioni per Donne dell'anima mia - Autore Isabel Allende
Ordina per
Visualizza opinioni
  • kira1992
    Non mi ha convinto a livello ideologico
    opinione inserita da kira1992 il 21/11/2020
    "Donne dell'anima mia" ultima pubblicazione fresca di stampa dell'autrice cilena Isabel Allende - Uno scritto autobiografico quello di Allende, che indaga sull'origine del suo pensiero femminista e osserva come esso si è plasmato nel tempo fino ad arrivare a oggi, e che ha necessitato anche di un certo coraggio esponendosi attraverso confessioni facilmente criticabili, ma del resto nessuno è perfetto, il rischio però è quello di cadere in contraddizioni con ciò che si afferma e perdere la credibilità. E in effetti le contraddizioni non mancano in questo libro, così come non mancano i cliché e la soggettività di certe idee e quindi la loro non condivisione, il che dimostra come il femminismo sia interpretabile in vari modi e di come i suoi confini siano labili. Personalmente apprezzo moltissimo l'impegno sociale che Allende intraprende attraverso la sua fondazione per dare assistenza e protezione a donne e bambini, è l'esempio concreto di chi applica la sua teoria e cerca di coinvolgere e sensibilizzare gli altri nei confronti dei più deboli e trovo sia la cosa più umana e difficile che si possa fare: fare del bene. Non mi ha convinto invece il libro sia a livello letterario che ideologico, lo trovo già invecchiato. Probabilmente perché i riferimenti che fa sono ambientati in Cile, in Asia, in Africa. In Europa, grazie a Dio alcune realtà sono superate già da qualche anno, seppur la donna continua ad essere debole in qualsiasi parte del mondo ma a mio avviso bisogna anche restare con i piedi per terra e non trasformare il femminismo in una lotta contro il maschilismo a prescindere. Chi ci dice che un mondo al femminile sia migliore di quello patriarcale che tanto la scrittrice detesta? Chi ci dice che la cattiveria sia lieve e meno frequente tra le donne rispetto a quella insita nel maschio? Fino alla prova contraria, la solidarietà tra donne è minore rispetto a quella tra maschi e la si può ben notare negli ambienti lavorativi. "Negli Stati Uniti, in questo secondo millennio, si mette ancora in discussione non solo il diritto all'aborto, ma anche gli anticoncezionali femminili. Ovviamente nessuno mette in discussione il diritto dell'uomo alla vasectomia o all'uso dei preservativi"...paragone un po' forzato, la vasectomia non è così facilmente ottenibile ma ancora vincolata e secondo, il preservativo è utile ad entrambi e protegge da malattie sessualmente trasmissibili prima ancora che di una eventuale gravidanza. "Provo a immaginare l'amante che le mie lettrici eterosessuali desidererebbero, ma questo compendio di virtù maschili non è nelle mie corde. L'uomo ideale dovrebbe essere bello, forte, ricco o potente, per niente stupido, deluso dell'amore ma pronto a lasciarsi sedurre dalla protagonista, insomma, è inutile che prosegua..."...qualcosa non mi quadra, da femminista che promuove la donna come un essere pensante profondo e con pari diritti dell'uomo mi cade in questo pregiudizio sull'amante ideale della donna?! o su quello che una lettrice donna vorrebbe dal protagonista maschio di un libro? Un'altra cosa che ho notato è che lei si rivolge al suo pubblico più volte con l'appellativo di "fedeli lettrici", altra cosa che non ho compreso, perché non "lettori"? Sarà che il genere neutro ha troppe sembianze maschili? "sono grata a quell'infanzia infelice perché mi ha fornito materiale per i miei romanzi. Non so come se la cavino gli scrittori che hanno avuto un'infanzia serena in un ambiente normale."... altra affermazione molto discutibile a mio avviso. Peccato che non possiamo chiederlo a Proust, a Nabokov, a Tolstoj, come hanno fatto scrivere dei monumenti della letteratura. E se all'età di due anni, secondo la leggenda era capace di riconoscere Renoir e Monet, non ci sorprende che alla veneranda età di settantotto anni scatta quasi come una gazzella, scrive cinque ore al giorno, e fa l'amore - in effetti pare che sia molto orgogliosa della sua natura passionale e della libido che fortunatamente c'è ancora, in calo ma c'è. Tutto molto bello, è un libro in cui si dichiara felice della sua vita, dei suoi sogni raggiunti e felice di viversi il presente tra scrittura e amore.
    Segnala contenuto
    Uno scritto autobiografico quello di Allende, che indaga sull'origine del suo pensiero femminista e osserva come esso si è plasmato nel tempo fino ad arrivare a oggi, e che ha necessitato anche di un certo coraggio esponendosi attraverso confessioni facilmente criticabili, ma del resto nessuno è perfetto, il rischio però è quello di cadere in contraddizioni con ciò che si afferma e perdere la credibilità. E in effetti le contraddizioni non mancano in questo libro, così come non mancano i cliché e la soggettività di certe idee e quindi la loro non condivisione, il che dimostra come il femminismo sia interpretabile in vari modi e di come i suoi confini siano labili.
    Non mi ha convinto invece il libro sia a livello letterario che ideologico, lo trovo già invecchiato.