Una vera e propria caccia al tesoro!
Mi piacciono moltissimo i romanzi di Sveva Casati Modignani e li ho letti quasi tutti.
I migliori sono quelli scritti tra gli anni '80 e '90, perchè quelli più recenti sono scorrevoli e meno intricati oltre che più brevi, mentre i vecchi sono misteriosi, accattivanti, pieni di misteri e molto più lunghi.
"E infine una pioggia di diamanti" è un vecchio romanzo di 404 pagine che ho letto in pochissimi giorni, praticamente divorato perchè è scritto davvero sapientemente.
La penna di Sveva è sempre precisa ed elegante, perfetta nello svelare gli intrighi e nel crearli in maniera arguta ed accattivante tenendo il lettore con gli occhi tra le pagine per scoprire cosa succede dopo.
L'ho acquistato al mercatino dell'usato per soli € 1,20 ed è stato un vero affare non solo in termini di soldi ma anche in termini di lettura perchè mostra uno spaccato dell'italia dagli anni 20 agli anni 80 con tutti gli annessi e connessi del far fortuna in quegli anni.
L'ottantacinquenne Rovesti sa che sta per morire a causa di una grave malattia cardiaca.
Ha fatto fortuna costruendo da sè il suo impero nel campo dell'editoria ed ora che sta per lasciare questo mondo vuole impartire l'ultima grande lezione a quella famiglia di debosciati capace di pensare solo al denaro anzichè al lavoro ed a costruirsi una posizione nel mondo.
Decide di convocare i suoi uomini di fiducia per l'acquisto di mille miliardi di preziosissimi diamanti.
Una volta che ha in mano i diamanti, Rovesti decide di nasconderli e quando muore alla lettura del testamento i parenti si chiedono con sgomento che fine abbiano fatto tutti quei soldi su cui avevano già golosamente fatto la bocca.
Gli uomini di fiducia logicamente non rivelano nulla e si apre una vera caccia al tesoro per capire che cosa ne abbia fatto il vecchio Rovesti.
Un vero e proprio mistero che si protrae per decenni e che manda allo sfascio definitivamente i rapporti tra i vari famigliari che sono sempre stati comunque tesi.
La narrazione ci permette di sviscerare così le storie della famiglia Rovesti, in particolare di Sonia, la nuora più bella e furba, quella che vissuto la vita più travagliata inseguendo sogni di successo, uomini sbagliati, una ricchezza che l'ha portata alla rovina fino a riscoprire la bellezza delle cose semplici, quando anche sua figlia Maria Carlotta andrà incontro ad un destino avverso.
A differenza di altri libri scritti nello stesso periodo di "E infine una pioggia di diamanti", Sveva decide di saltare a piè pari la Seconda Guerra Mondiale, in cui invece ambienta sapientemente altri romanzi.
Si salta infatti dagli anni '20 al Dopoguerra direttamente fino allo scintillìo degli anni 60-70 dove arrivare in cima alla scala sociale e primeggiare erano quasi una necessità così come la voglia di riscatto e di ricchezza dopo la distruzione della guerra erano una priorità.
Il finale del libro non dà spazio a dubbi e chiude perfettamente il cerchio di tutti i personaggi che sono una moltitudine.
Sonia è probabilmente la protagonista assoluta a cui si affiancano sua figlia Maria Carlotta, la fedelissima cameriera Silia, i genitori Bambina e Tognino, la famiglia Rovesti al completo che la odia con tutto il cuore a partire dalla cognata Anna e poi gli ex amori, quelli che credeva amici ed amiche, una moltitudine di persone così ben descritta e dal ruolo così preciso che non farete fatica a seguire le redini della storia e non si fa mai confusione.
Quando finalmente si sa che fine hanno fatto i diamanti bè ho avuto la conferma una volta di più che Sveva è davvero geniale!
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