Opinione su Editrice Giochi Scarabeo: Il gioco di parole più diffuso in Italia

Il gioco di parole più diffuso in Italia

Liberamente, ma non troppo, ispiratosi al celebre gioco da tavola americano Scrabble, Aldo Pasetti decise di realizzare una sua versione italiana e per questo ricevette anche un'accusa di plagio, dalla quale venne poi assolto. Erano i primi anni 60, 1963 per essere più precisi, quando Scarabeo vide la luce. Il nome fu scelto per l'evidente assonanza con il più celebre "collega" mentre il regolamento, pur ricalcando quello dell'altro gioco, presentava delle sostanziali differenze.

Regole del gioco
Le descriverò a grandi linee perché credo sia noto a tutti come si gioca a.
A ogni giocatore vengono date otto tessere, ognuna delle quali contente una lettera dell'alfabeto o un carattere speciale, da usare per comporre parole di senso compiuto. Completano il tutto due jolly raffiguranti uno scarabeo, utilizzabili al posto di qualsiasi lettera. Se un giocatore avrà la lettera corrispondente, durante il suo turno la potrà sostituire prendendo così possesso della tessera jolly.
Una volta giunto il proprio turno il giocatore posizionerà la parola creata sul tabellone, un quadrato con lato di 17 caselle, cercando di sfruttare le caselle speciali. Queste ultime permettono di raddoppiare o triplicare il punteggio ottenuto dalla parola o quello della singola lettera utilizzata.
È anche possibile inserire sigle composte da due sole tessere.

Una volta finito e calcolato il punteggio (quest'ultimo andrà annotato su un apposito blocknotes) il concorrente pescherà da un sacchetto le tessere mancanti in modo da arrivare a otto. Il turno passerà al giocatore successivo che a sua volta dovrà realizzare una parola o una sigla da piazzare sul tabellone, intersecandola con quelle già presenti (un po' come succede con le parole crociate che troviamo sulla Settimana Enigmistica)

Si andrà avanti fino a esaurimento delle tessere, mentre il gioco avrà termine nel momento in cui uno dei partecipanti terminerà le sue parole. A vincere la partita sarà il giocatore che avrà ottenuto il punteggio più alto. A tal proposito ricordo che chi metterà sul tabellone l'ultima parola avrà diritto ai punti di tutte le lettere rimaste sui leggii dei concorrenti.

IL GIOCO DI PAROLE PIÙ FAMOSO IN ITALIA

Dopo questo veloce rilettura delle regole passo a quella che è la parte importante e più significativa: la mia opinione. Scarabeo è uno dei primi giochi da tavolo che ho utilizzato, credo intorno ai sedici anni, e continuo ad apprezzarlo pera una serie di motivazioni. Per cominciare, come abbiamo appena visto, le regole sono poche e semplici da capire. Bastano un paio di partite per assimilarle, trovando gli stimoli adatti per tentare la vittoria ogni qualvolta si dà vita a una sfida. Non bisogna per forza essere in tanti per passare una serata spensierata e piacevole, bastano anche due soli giocatori.

Una delle cose che maggiormente apprezzo è l'interazione che si viene a creare, in maniera del tutto naturale e spontanea, tra i giocatori. Mi spiego meglio. Dovendo giocare tutto sulla parola può capitare di scriverne di sconosciute agli altri concorrenti o, in alcuni casi che mi sono capitati, di totalmente. Vuoi per buona fede o gigioneria lo strafalcione capita e questo crea inevitabilmente una bonaria discussione tra i contendenti. Ecco che si passa quindi alla spiegazione del termine trovato alla quale segue inevitabilmente un contraddittorio (almeno nel caso di vocaboli inventati o inesatti).

Per farla breve Scarabeo è un ottimo sistema per stimolare la mente, accresce le proprie nozioni e imparare qualcosa. Il tutto passando del tempo in piacevole compagnia, divertendosi. Direi che non è cosa da poco e spiega perché, anche a distanza di anni, quando capita una partita la faccio più che volentieri.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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