Opinione su Enrico Chiesa: Enrico da Pontedecimo

Enrico da Pontedecimo

31/01/2017

Vantaggi

veloce, guizzante, tiro preciso, serio, posato

Svantaggi

no


Pontedecimo è un paese sulle alture di Genova dove la gente, alla mattina, si alza presto per andare a Genova a lavorare, dove le persone sono serie, lavoratrici e senza tanti grilli per la testa.
Enrico Chiesta è proprio cosi', un calciatore che ha fatto della serietà una delle sue caratteristiche principali e l'ha fusa con la voglia di emergere.
E' stato veramente un calciatore meraviglioso, un bomber rapido, guizzante, scaltro, un' iradiddio per i difensori ed i portieri e sono sicuro che oggi segnerebbe ancora di più visto che mancano, in giro, i totem difensivi degli anni 90 come Baresi, Maldini, Vierchowod o Kohler.

A me è sempre piaciuto, lo ricordo ai tempi di Modena molto magrolino ma rapidissimo e poi a Cremona dove, all' esordiò da titolare in A ( aveva già esordito e fatto un gol con la maglia della Sampdoria) fece ben 14 reti che gli valsero il ritorno a Genova.
Era l' anno 1995 1996 ed Enrico Chiesa, in coppia con Roberto Mancini tranne nel periodo in cui Mancini fu squalificato per la sceneggiata con l' arbitro Nicchi, segna ben 24 reti alcune delle quali bellissime come i tiri all' incrocio contro le milanesi, la doppietta contro la Juventus o la tripletta contro il Padova.
In pratica è nata una stella ed il ricco Parma di Tanzi lo compra a suon di miliardi.
A Parma con Crespo forma un tantem fortissimo e portano in Emilia la Coppa Uefa con Chiesta trascinatore e protagonista.
Nel frattempo gioca anche in Nazionale prima con Sacchi e poi con Maldini e Zoffanche se non è mai un titolare fisso.
Ciononostante disputa Euro 96 ed anche il Mondiale 1998 al posto dell'infortunato Fabrizio Ravanelli.
In seguito va a Firenze dove si mette al servizio di Batistuta, partito l' argentino vive una stagione mostre dove segna 23 reti ma, l'anno dopo, un grave infortunio al ginocchio ne pregiudica il prosieguo di carriera ad alti livelli.
Va alla Lazio dell' amico Mancini ma gioca poco e segna solo due reti e, allora, decide di andare in provincia ovvero a Siena dove rimane molti anni segnando, di media 10-11 gol all' anno.
Ormai anziano, come giocatore, va al Figline altra formazione toscana prima di diventare allenatore.
Fino a due anni fa era l' allenatore della Primavera della Sampdoria.
Come persona è umile, seria, rispettosa ed educata tutti valori che ha tramsesso anche al figlio che, oggi, è un talento fulgido della Fiorentina di Paulo Sousa e a me, con i dovuti limiti, sembra di rivedere il padre per le movenze e per il modo di colpire il pallone.

Non ho difficoltà a dire che Enrico Chiesa sia stato uno dei migliori attaccanti che io abbia visto dal vivo negli anni 90 e 2000, se avesse avuto un carattere più aperto si sarebbe "venduto" meglio a livello mediatico e probabilmente avrebbe avuto una carriera anche superiore.

Di lui mi ha impressionato la grande velocità d'esecuzione, non aveva bisogni di grossi spazi, lui riceveva il pallone ed in una frazione di secondo già aveva scoccato il tiro, imparabile, verso la porta.

Ogni tanto va ospite a SportItalia dimostrando garbo e competenza, spero che presto trovi una panchina importante perchè, secondo me, è un ottimo allenatore molto preparato che oltre ad aver fatto bene con i giovani può dire la sua anche con i professionisti.



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briciola

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