Penna Bianca
Fabrizio Ravanelli è un allenatore perugino che, qualche anno fa, era una calciatore amatissimo e molto riconoscibile per via della chioma bianca sin da quando era giovanissimo.
Per questo, alla Juventus, venne definito Penna Bianca ed era paragonata a Roberto Bettega, anche lui attaccante bianconero con i capelli canuti.
Come giocatore era un vero lottatore ed un vero guerriero, non aveva una tecnica di base straordinaria ma a questa lacuna sapeva sopperire con tantissima grinta, con un impengo sempre al massimo delle sue possibilità e con la voglia di migliorarsi.
Dopo alcuni anni in provincia con le maglie di Perugia, squadra della sua città e con cui ha concluso la carriera, Casertana e Reggiana si guadagna la chiamata alla Juventus dove, il primo anno, gioca davvero poco e quasi sempe come rincalzo.
Addirittura una volta il suo compagno Gianluca Vialli vedendolo depresso per il fatto di non avere mai una chance da titolare simula un lieve infortunio per stare fuori e permettere a Ravanelli di giocare e dimostrare le sue doti.
In seguito, con l'arrivo di Marcello Lippi, diventa titolare nella Juventus indossando la maglia numero 11 proprio di Roberto Bettega sua dirigente.
Gioca in un tridente formato da Gianluca Vialli con il numero 9 e o Roberto Baggio o il giovanissimo Del Piero come numero 10.
Questo tridente permette alla Juventus di tornare a vincere il campionato nel 1995 e, l'anno dopo, di vincere addirittura la Coppa dei Campioni a rigori contro l' Ajax. Nei tempi regolamentari proprio Ravanelli segnò il gol bianconero e la partita fini' con il punteggio di 1 a 1.
In seguito venne ceduto in Inghilterra al Middlesbrough dove venne simpaticamente chiamato Silver Fox e segnò tanti reti tra cui una storia tripletta all' esordio con la maglia rossa.
In seguito però la squadra retrocesse e lui andò a giocare in Francia nel Marsiglia.
Qui segnò molto prima di trasferirsi a Roma sponda Lazio dove vinse il titolo seppur da comprimario.
Ha giocato anche per circa tre anni in azzurro, ha collezionato poco più di 20 gettoni azzurri conditi da 8 reti.
E' stato selezionato da Arrigo Sacchi per l' Europeo inglese del 1996 mentre, nel 1998, un infortunio lo escuse dal mondiale francese promuovendo di fatto Enrico Chiesa nella lista dei 22.
Le sue doti migliori secondo me erano il tiro potente, forte e preciso anche da fuori area, la grinta, il colpo di testa ( storico il suo gol contro il Parma a volo d'angelo su invito da destra di Gian Luca Vialli) e la grande abnegazione nei confronti dei compagni.
Infatti lottava non solo in attacco ma era un vero guerriero anche nei ripiegamenti difensivi con cui aiutava la squadra quando gli avversari si riversavano in azione di contrattacco.
In carriera ha segnato oltre 250 reti, ha vinto ben 2 scudetti, la Champions League, la Coppa Uefa, due volte la Coppa Italia con Juventus e Lazio e, sempre con questi due importanti sodalizi, due Supercoppe Italiane.
A me è sempre piaciuto, certo non era molto elegante nelle sue movenze ma era completo, amato dai tifosi e corretto in campo.
Oggi sono sicuro che segnerebbe ancora più gol visto che non ci sono più i difensori di anni fa, quelli di oggi sono meno abili nella marcatura secondo me.
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