flop, tranne l'extraterrestre
I megadirettori della megaditta non riescono più a umiliare gli impiegati, che una volta divenuti azionisti, si ribellano a un tentativo di intimidazione. Decidono allora, con la complicità di Pina che vuole riavere accanto Ugo, di clonarlo in maniera da riavere alle loro dipendenze l'impiegato più servile. Ovviamente Fantozzi torna a essere quello di prima e immancabilmente ricomincia a far la corte alla signorina Silvani. Va a vivere con quest'ultima lasciando Pina, a causa di un biglietto vincente della lotteria da quest'ultima non giocato. Per la verità la trama potrebbe pure andare, se non fosse che la regia o la produzione che fosse, ha nuovamente esagerato con volgarità che si sarebbe tranquillamente potuta risparmiare. Tanto denota la povertà di iniziativa artistica, di cui i film di una volta assolutamente privi di turpiloquo e bassezze varie non mancavano minimamente. La volgarità non fa ridere, ma il cinema moderno non l'ha proprio capito. Da stendere un velo particolarmente pietoso sull'episodio con la nipote Ughina, che avrebbe benissimo potuto rispettare la trama ideata senza cadere in basso attraverso scenari inguardabili. A malapena si salva il finale con il simpatico extraterrestre alla ricerca del pianeta felice. Ecco l'unico momento consigliabile. Do l'indeciso perchè si salvano gli ultimi minuti, il resto, lasciar perdere, che non si ride neppure, nemmeno di riso amaro: gli episodi sono tutti di una tristezza immensa, senza limiti.
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