Opinione su Fuga da Reuma Park: Maria, io esco
Maria, io esco
06/05/2019
Vantaggi
fatemi sapere
Svantaggi
ridondanza e delusione
E' DAVVERO NECESSARIO ESSERE PIU' BUONI A NATALE???
IL FATTO. Fuga da Reuma Park, il nuovo film di Aldo Giovanni e Giacomo, uscito in periodo Natalizio, dopo un paio d'anni di inattivita`, ed in concomitanza con un best of in teatro e l'edizione di un libro, Tre Uomini e Una Vita.
CONSIDERAZIONI. Tralasciando possibili e dozzinali pulci di prima battuta sulla scelta del titolo (diversi i precedenti cinematografici che iniziano per "Fuga da..."), la combinazione con Reuma Park riesce tuttavia a risollevare l'attenzione e destare quella curiosita` e simpatia verso il trio nazionale, che da sempre ha portato milioni di Italiani in poltroncina con pop corn, bibita e fetenzie varie diversamente commestibili.
Tralasciando ulteriori possibili ma pur sempre dozzinali pulci sulla locandina e parte dell'intuibile trama, che riporta inevitabilmente alla memoria echi del terzo atto di Amici Miei, la scelta di distribuirlo a Natale ha fatto in modo che molti, me inclusa, si lasciassero andare ad un "massi`, quelli prima li ho visti tutti...".
CONSEGUENZA. Da questo Natale in poi, per svariate motivazioni, smettero` di essere piu` paziente, piu` gentile e piu` buona. Questo mi consentira` di levarmi dai piedi in modo efficace cose, situazioni e persone con cui ho poco a che spartire, di essere circondata solamente dai miei cari, di non essere ottenebrata da una coltre di pan di zucchero a tutto scapito della mia obiettivita` generale, e magari evitandomi so`le come la visione di questo strazio.
LA TRAMA
Il primo a fare la sua comparsa sullo schermo e` Aldo, visibilmente invecchiato, che intraprende un lungo viaggio in automobile. Dopo un paio di scene, si intuisce chiaramente che pur sedendo sulla sinistra, non e` lui ad occupare il posto di guida. Dove stara` andando? E' il giorno di Natale, ed i suoi figli lo stanno portando a Reuma Park, casa di riposo alquanto bizzarra che sorge e si estende sulla superficie di un parco divertimenti: giostre, balocchi e una temibile infermiera in divisa di origini russe probabilmente imparentata con Ivan Drago attendono chiunque varchi il cancello della struttura, da cui si narra che nessuno sia mai riuscito ad uscire.
In seguito ad alcuni tentativi di integrazione, Aldo si imbatte in uno strano anziano individuo che da` da mangiare a piccioni e a pesci di gomma, che riconosce in seguito come Giovanni, uno dei due ex-colleghi con cui per anni ha lavorato in teatro ed in televisione riscuotendo moltissimi consensi e successo! Ed all'appello non manca nessuno, poiche` anche Giacomo risiede a Reuma Park da diversi anni ormai.
Ricostituitosi il trio e ritornati alla sintonia che da sempre li ha uniti, durante lo spettacolo di Natale organizzato per intrattenere tutti i ricoverati,Aldo, Giovanni e Giacomo progettano di evadere e si danno alla fuga, che ha come destinazione finale Rio De Janeiro! Riusciranno i nostri eroi a portare a termine la loro missione?
GLI STRUMENTI DI LAVORO DEL COMICO
Serena Dandini, nel contesto di un programma TV chiamato "Vieni Avanti Cretino" del lontano 2002, aveva condotto un'inchiesta sulla comicita` dell'ultimo secolo di spettacoli teatrali, di cabaret e televisivi, ed oltre ad analizzare i vari topic annessi e connessi, faceva delle letture, di cui ricordo la seguente citazione:
"Nella comicita` trucchi e tempi comici sono tutto: la grammatica dell'attore. Mai dire una battuta fuori tempo, mai sprecare un gesto o una smorfia se non provoca una risata: chi non si attiene a queste leggi non riesce a entrare nell'universo emotivo dello spettatore. Toto`, ovviamente, era maestro di tempi e trucchi comici, ma spesso Peppino De Filippo non gli era da meno, come pure Aldo Fabrizi o Walter Chiari. Ogni comico interpreta tempi e trucchi a proprio modo. I tempi della comicita` sono come i tempi della musica, dove spesso le pause contano quanto le melodie".
Ciascun comico, singolo o in combo, crea quindi nel corso della propria carriera un proprio immaginario di riferimento, calibrando il proprio personaggio come punto di partenza per lo sviluppo di sketch ed interazioni volte a cogliere nel segno, ovvero, movere, far sorridere il proprio spettatore. Parlare di comicita` non e` semplice, perche` non e` mai fine a se` stessa, ma in misura variabile legata a contenuti di fantasia o della quotidianita`, puo` suscitare ilarita` o puo` anche indurre ad una riflessione... . Aldo Giovanni e Giacomo, in venticinque anni di attivita` artistica, sono riusciti a farsi lasciare aperte le porte di casa da milioni di Italiani, farsi conservare un posto a tavola ed una seduta sul divano accanto a noi, con i loro personaggi, il loro talento e la loro comicita`. Comicita` che in primis e` duttilita`, ed il trio nostrano era sempre riuscito a inventarsi e reinventarsi senza mai ripetersi. Finora.
Un gruppo musicale che pubblica dischi con canzoni tutte uguali non piace a nessuno: le note sono 7 ma le possibili combinazioni sono infinite. Cosi` come un comico che ripete le proprie migliori battute a nastro non centra il proprio obiettivo: talento e personalita` dovrebbero consentirgli di non ripetersi. DOVREBBERO.
ERA LA SCENEGGIATURA DI UN FILM, NON UN LIBRO
Le pulci da me accennate poche righe fa sono inezie. Dei Comici con la C maiuscola come Aldo, Giovanni e Giacomo, non avendolo mai fatto, perche` mai avrebbero dovuto scivolare su citazioni piu` o meno esplicite dai capolavori firmati Monicelli / Loy, sperando di farla franca di fronte ad una critica che considera tuttora quei vecchi film delle vette inarrivabili nella storia del cinema italiano?!?! Cio` nondimeno, uno scivolone simile avrebbe scatenato quantomeno una qualche reazione.
Infatti, se l'espediente autobiografico di interpretare se` stessi proiettati in un ipotetico futuroe` stato a dir poco geniale, la trama e il suo sviluppo risultano claudicanti, e l'inserimento da meta` film in poi dicontinue autocitazioni, trasponendo tutti i personaggi dal trio interpretati sin dagli esordi in Mai Dire Goal
(i sardi, Hu¨ber, Rezzonico e Gervasoni, Ajeje Brazorf, i Bulgari, Tafazzi e cosi` via), evidenzia un vuoto di idee che mai e poi mai ci si sarebbe aspettatida una loro proposta cinematografica.
C'e` chi parla di canovaccio da commedia dell'arte per cercare di giustificare, almeno in parte, le scelte operate dal trio e da Bertacca nell'elaborazione e successiva messa a punto di Fuga da Reuma Park. Chi ancora vi intravede il desiderio di concludere la propria carriera, con un'opera dalla fievole trama ma costellata da innumerevoli self-camei che si susseguono al fulmicotone. Le possibili chiavi di lettura sono potenzialmente infinite, smorzate tuttavia dalla dichiarazione degli autori stessi, che considerano Fuga Da Reuma Park un'opera celebrativa per il proprio venticinquesimo complearte.
Sta di fatto cheuna narrazione di questo genere, ivi incluso il malinconico collage dell'immaginario dei tempi che furono, personalmente l'avrei vista di buon occhio trasposta su carta, in un libro,dove l'indagine artistico introspettiva puo` essere condotta in modo piu` consono e fruibile, senza incontrare gli evidenti limiti che la pellicola impone, e lungi dagli scontri con le aspettative del proprio pubblico, quello cinematografico! Perche`, badate bene, proposte cinematografiche, teatrali o letterarie, per quanto tutte di un singolo autore, hanno tuttavia tre tipologie di fruitori ben differenti!
Il finale aperto, di per se` molto romantico ed in qualche modo ammiccante alla strampalata gita in barca di Randle McMurphy con tutti gli altri pazzi in Qualcuno Volo` Sul Nido Del Cuculo, si colloca in questo (dis)continuum narrativo in modo piuttosto debole, risultando pertanto l'ennesima scelta poco azzeccata che altro non lascia allo spettatore se non un grandissimo punto interrogativo generale.
CONCLUSIONI
In un periodo costellato da reunion di band musicali Italiane ed Internazionali come i Pooh, i Rhapsody o ancora Guns n' Roses ed Helloween, impegnate nella celebrazione di venti, trenta, cinquant'anni di successi, da remake di pietre miliari del cinema, o da trasposizioni su celluloide di best seller cartacei, credo che chiunque si accinga a preparare qualsivoglia tipo di festeggiamento debba prima di tutto considerare, oltre al proprio traguardo artistico, le aspettative del proprio affezionato pubblico, per prenderlo per mano e coinvolgerlo nelle danze. Nel caso specifico, se per 25 anni si e` ballato assieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo a ritmo di disco dance "al Monastero Shocking Club" (cit.), che senso ha, di punto in bianco, proporre una coreografia di danza classica!?
Al di la` del fil rouge sotteso in ogni film firmato AGG e della raffinatezza delle loro proposte in termini di tematiche, trama e comicita`, piu` in generalela scelta di proiettare il film nelle sale in periodo Natalizio doveva, a mio avviso, tenere in maggior considerazione le aspettative che normalmente un qualsiasi spettatore ha in questo particolare periodo dell'anno: essere leggeri per una sera, divertirsi di cuore, e tornare a casa di corsa alla disperata ricerca di "acqua gassata, a garganella" (cit.), per sedare "la secchezza delle fauci" (cit.) provocata dal ridere! Personalmente, dell'acqua gassata aggarganella ne ho avuto bisogno, si`: ma per lavar via l'amaro di bocca.
Spiacente ma sconsiglio la visione. Spero di essere stata utile!
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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