Opinione su Gente di Dublino - James Joyce: Gente di Dublino, preludio all'Ulisse
Gente di Dublino, preludio all'Ulisse
15/10/2016
Vantaggi
Possibilità di seguire la maturazione artistica e tecnica della scrittura joyciana
Svantaggi
Nessuno in particolare
Joyce descrive ambienti e personaggi con estremo puntiglio: lo si direbbe un perfetto erede del più tradizionale "realismo" ottocentesco, minuzioso fino alla mania nel descrivere ambienti e personaggi.
Eppure non è così!
A Joyce ciò che interessa veramente non è la realtà "esterna", ma quella interna dei personaggi. In questo senso, particolarmente riuscita è la figura dell'impiegato, un vero e proprio travet, molto sfaccendato, come dicevo, frustrato, e preso a pedate a destra e a sinistra in ufficio dai superiori e dai colleghi. Direi quasi un "Fantozzi" joyciano "ante litteram", e mi sa tanto che, forse, Paolo Villaggio si ispirò a Joyce quando coniò la figura del mitico Fantozzi.
Così, l'impiegato non ha che un rifugio sicuro per sfuggire alle angherie e alla frustrazioni quotidiane: la casa. Ma qui dentro, egli, alla stregua di Mister Jeckill si trasforma letteralmente, per diventare un vero tiranno, o, per meglio dire, un individuo assolutamente spregevole. Joyce si "trattiene" dal dare giudizi morali; ma noi siamo lettori molto moderni e poco vincolati a certe "etichette". Joyce era lì lì per dirlo che quell'impiegato era un essere spregevole, ma non lo fece. Lo diciamo noi per lui.
Concludo: il "realismo" dei "Dublinesi" è soltanto apparenza, perché la sostanza sta tutta in quell'indagare dell'autore "dentro" le coscienze dei personaggi. I "Dublinesi" costituiscono quindi il "preludio" all'opera maggiore di Joyce, vale a dire all' "Ulisse", di cui abbiamo parlato nella precedente scheda. Saluti.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
- sviluppo
- adatto a tutti
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