Opinione su Gianfranco Zola: Molto amato a Londra
Molto amato a Londra
09/03/2016
Vantaggi
amato a Londra, grande fantasia e tecnica
Svantaggi
mai decisivo in Nazionale
Oggi allena in Arabia in attesa di chiamate dalla serie A che, però, al momento paiono improbabili a mio modesto parere.
Come calciatore è stato uno dei migliori fantasisti italiani degli anni 90 e 2000.
Ha esordito alla Torres e, da li, ha spiccato il volo andando a giocare a Napoli con il suo idolo Diego Armando Maradona.
Con il Napoli ha vinto uno scudetto e, dopo l'addio traumatico di Diego, ne ha ereditato il ruolo e la gloriosa casacca numero 10.
Per diventare un campione, però, è dovuto emigrare a Parma dove, in pochi anni, ha segnato caterve di reti sia in Italia che in Europa.
Il suo idillio parmense fini' con l'arrivo di Ancelotti che non lo vedeva come un titolare e lo costrinse ad emigrare al Chelsea di Vialli.
A Londra visse una seconda giovinezza diventando, in breve tempo, il calciatore più amato della storia del club e vincendo parecchi trofei tra i quali la Coppa delle Coppe.
In questa occasione segnò anche il gol decisivo.
In Inghilterra non segnò con la stessa continuità italiana ma, comunque, giocò in modo sontuoso sfornando assist e giocate geniale.
Celebre fu, a Wembley, il suo gol in Inghilterra Italia 0 a 1, fu la seconda vittoria italiana nel fortino inglese dopo quella di tanti anni prima firmata da Fabio Capello con un memorabile gol.
In Nazionale, però, non ebbe mai grosse soddisfazioni.
Venne convocato per Usa 94 in seguito alla rinuncia di Roberto Mancini e giocò pochissimo, infatti venne espulso contro la Nigeria dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo e li si chiuse il suo Mondiale che, per noi, ebbe l'amaro epilogo della sconfitta in finale ai rigori contro il Brasile di Romario e Bebeto.
In seguito giocò, da titolare, l' Europeo 1996 proprio in Inghilterra ma l' Italia venne eliminata molto presto.
Lui falli' il rigore decisivo contro la Germania, poi vincitrice del torneo, che ci avrebbe permesso di proseguire nella manifestazione.
Venne convocato fino alla fine del 1997 e poi gli vennero preferiti altri giocatori.
Secondo me in azzurro ha fatto poco, mi ricorda un pò Di Natale, ovvero trovo somiglianze tra i due per il fatto che, entrambi, erano decisivi nel club ma poi, in Nazionale, sparivano e non fornivano quasi mai prestazioni all' altezza. In questo senso ritengo Baggio, Mancini e Del Piero nettamente superiori a Zola in tutti i sensi.
Comunque come giocatore era divertente, lo apprezzavo per come cercava sempre il dribbling che, quasi sempre gli riusciva, e per come sapeva calciare divinamente le punizioni dal limite dell'area.
Non era, vista la statura, abile di testa anche se, specie a fine carriera quando giocò nel Cagliari, riusci' a fare qualche gol di testa.
Lo ritengo un campione ma non un campionissimo, di sicuro era un calciatore corretto e leale che era da prendere da esempio per lo stile, per l'impegno e per l'abnegazione con cui esercitava la sua professione.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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