Opinione su Giuseppe Meazza: Il Balilla

Il Balilla

Giuseppe Peppin Meazza è stato, molto probabilmente, il più forte calciatore italiano di sempre e l'unico, insieme a Giovanni Ferrari, ad aver vinto due campionati del Mondo, quello italiano del 1934 e quello di 4 anni dopo in Francia.

In Nazionale ha disputato oltre 50 incontri in anni in cui le partite giocate dalle varie nazionali erano poche ed ha segnato la bellezza di 33 reti che lo issano al secondo posto tra i top scorer azzurri dietro a Rombo di Tuono Gigi Riva che ne ha fatti 35.

Purtroppo è morto ancora giovane, a 69 anni, nel 1979 ma ha lasciato dietro di sè un ricordo indelebile.
E' stata una vera bandiera per l' Inter con la quale ha segnato quasi 300 reti e, seppur per poco, ha giocato anche con il Milan.
Lo stadio di Milano, ubicato nel quartiere di San Siro, è dedicato a lui da tantissimi anni anche se forse, i più giovani, non conoscono bene la storia di questo strepitoso campione anche perchè all'epoca i filmati erano di bassa qualità e molto rari e quindi non è facile tramandare le sue epiche gesta sul campo di calcio.

E' stato soprannominato Balilla in quanto esordi' giovanissimo, era un bambino praticamente ma già mostrò a tutti la sua grande classe ed il suo fiuto per il gol.
Non è un caso che abbia vinto per ben tre volte la classifica dei marcatori del campionato italiano di calcio.
In carriera, in totale, ha realizzato poco meno di 350 gol ufficiali ed è ancora oggi il secondo giocatore con più reti nella storia globale della nostra serie A.
Dopo aver smesso con il calcio giocato è rimasto nell'ambiente diventanto allenatore ed anche, per circa un anno, preparatore della Nazionale azzurra.
Era un ragazzo molto allegro, gli piaceva nei lunghi ritiri pre Mondiali giocare a carte con i compagni ed era ben voluto da tutti i compagni che gli riconoscevano doti di leadership.
Di lui Vittorio Pozzo, unico allenatore italiano a vincere due Mondiali, disse che con lui in campo si partiva sempre da 1 a 0 a favore.
Questo credo che delinei bene lo spessore tecnico di questo straordinario campione che aveva nel senso del gol e nel dribbling secco le doti migliori.
Era molto preciso nei tiri, aveva uno scatto perentorio e quando giungeva davanti al portiere lo saltava con facilità per poi depositare il pallone nella rete ormai sguarnita. Questo gol veniva definito " alla Meazza" o "a invito" perchè Meazza invitava quasi il portiere a venirgli incontro e poi lo scartava per presentarsi al tiro a porta ormai vuota.

Nonostante non fosse molto alto, aveva una statura di circa 1,70 metri, era molto bravo di testa e non furono pochi i gol realizzati proprio grazie alle doti nel gioco aereo.
Nacque come centravanti ma poi, nel corso della carriera, si adattò ed abituò anche a giocare come mezz'ala dove poteva sfruttare anche le sue indubbie doti di uomo assist grazie alla straordinaria visione di gioco che aveva insita dentro di lui.
All' epoca il calcio era indubbiamente diverso da oggi, meno fisico e più tecnico, si correva di meno e con una intensità di molto inferiore ma le sue doti erano cosi' importanti che mi trovo senz'altro d'accordo nel definirlo il più grande calciatore italiano di ogni epoca.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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