Un personaggio ingombrante
Amato, rispettato, odiato, importante, criticato, esaltato o vituperato, Bettino Craxi rimane comunque un personaggio importantissimo della nostra storia relativa alla fine del'900, mentre il suo ricordo rimane ancora vivo, testimoniato da tutti quelli che ogni anno si radunano sulla sua tomba nella città tunisina scelta per il suo esilio, cioè Hammamet, che appunto dà il titolo a questo film decisamente impegnato del regista Gianni Amelio.
Bettino Craxi è interpretato in modo formidabile da Pierfrancesco Favino, qui irriconoscibile in una trasformazione che lo rende quasi fotocopia di Craxi.
Bettino Craxi, presidente del Partito Socialista Italiano (quello col simbolo del garofano rosso) e Capo del Governo dal 1983 al 1987, è stato uno dei politici italiani più significativi, sia nel bene che nel male, negli ultimi decenni del '900. Durante l'operazione Mani Pulite, fu coinvolto e ritenuto responsabile per corruzione e finanziamento illecito del suo partito: vista la mala parata, prima della fine dei processi, se ne andò in volontario esilio ad Hammamet dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì nel 2000. Il film ci presenta Craxi proprio in quel periodo, cioè quando le glorie non esistevano più e dagli onori era caduto nel fango e nella latitanza, pur continuando a definirsi innocente. Solo, perso nei suoi ricordi, con pochissimi amici, soprattutto la famiglia che non l'ha mai abbandonato, quello che vediamo è un Craxi sempre teso e pensieroso e per di più poi anche ammalato, tormentato dalla rabbia per tutto quello che gli è successo. A contrasto, avversario, ma mai nemico, il figlio di un suo vecchio amico di partito, poi suicidatosi è Vincenzo che raccoglie con la sua telecamera le sue ultime testimonianze.
Film di rievocazione storica, assolutamente consigliato.
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