Un'inquietante matriarca
La grande attenzione con cui il film è stato realizzato è già evidente dall'elegante scena di apertura, in cui l'inquadratura su un modellino di Annie si allarga sempre più, sfumando nella medesima stanza della casa vera e propria della protagonista. C'è persino un certo compiacimento estetico in come Aster guidi lo spettatore attraverso la sua storia, facendo sentire la sua presenza con distintivi movimenti di macchina.
Benedetto da un cast davvero in forma - non solo Toni Collette, ma anche i giovani Alex Wolff e Milly Shapiro si fanno notare - Verso metà del suo minutaggio centra persino una scena potentissima, inaspettata e che sarà davvero difficile dimenticare. Se la costruzione della tensione è efficace e il crescendo del film è lento e deliziosamente snervante, quando arriva il momento delle risposte Hereditary - Le radici del male collassa miseramente. Aster fallisce nel dare una risposta all'altezza delle premesse della "maledizione" della famiglia Graham. Quel che è peggio è però come il film perda la sua coerenza interna, dando spiegazioni ridicole (o non dandone affatto), facendo quindi scadere la parte orrorifica in un risolino che percorre la sala: è il ridicolo involontario, segno che qualcosa è andato storto e la tensione si è dissolta.
Possessione e sovrannaturale donano un'atmosfera deliziosamente snervante e misteriosa alla prima parte del film: peccato poi la sceneggiatura collassi e si scada nel nonsense e nel ridicolo.
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