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1 Opinioni per I giorni dell'estate - Rosamunde Pilcher
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  • margherita123
    Bei paesaggi ... e basta!
    opinione inserita da Margherita123 il 24/09/2017
    Avevo proprio voglia di leggere un romanzo di Rosamunde Pilcher perchè mi piacciono le sue storie ambientate tra la Scozia e la Cornovaglia, amo il suo stile narrativo così rassicurante, i personaggi femminili tra cui spicca sempre una gran donna saggia e molto pratica. Questi romanzi sono l'ideale per rilassarsi sul divano la domenica pomeriggio e così curiosando tra gli scaffali del mercatino dell'usato dove vado spesso ho trovato l'unica copia dell'unico romanzo della Pilcher disponibile e che per fortuna non avevo ancora letto. Al prezzo di soli € 2 ho portato a casa "I giorni dell'estate" in un formato tascabile e con la copertina morbida tenuto in perfetto stato di conservazione. Ho iniziato subito a leggerlo e 175 pagine sono finite in un battibaleno. Mi ci sono voluti soltanto un paio di giorni perchè oltre alla voglia di immergermi completamente in quegli splendidi paesaggi la storia è molto semplice e scorrevole. C'è una tenuta in Scozia che si chiama Elvie e racchiude una miriade di storie di famiglia alcune molto dolorose. E' per questo motivo che alla morte della madre, la quattordicenne Jane è stata portata via di lì da suo padre con il quale si è trasferita in America. A nulla sono servite le proteste di sua nonna per cercare di tenere la nipote con sè. Ora Jane ha 21 anni ed ha voglia di tornare ad Elvie, rivedere sua nonna materna e il cugino Sinclair che quand'erano bambini lei considerava un eroe e forse si era anche un po' innamorata di lui. Ritrovare quei magnifici paesaggi e l'atmosfera di Elvie è per lei un balsamo che allevia la sofferenza di essere stata così tanto lontana da quel luogo che adorava e dalla sua amatissima nonna ma Sinclair è profondamente cambiato, bisogna prendere alcune decisioni importanti riguardo proprio Elvie e Jane sente la mancanza di suo padre. Insomma ci sono varie questioni da sistemare, risolvere, appianare, svelare e chiarire una volta per tutte e si arriva all'ultima pagina con un cerchio ben chiuso ma che ti lascia come ti trova. Di tutto il romanzo effettivamente l'unica cosa che ho davvero apprezzato sono le descrizioni dei paesaggi e di Elvie. Sembra proprio di aggirarsi tra le stanze, di vedere il lago, di passeggiare in montagna, di respirare l'odore della torba e bere le solite infinite tazze di tè che caratterizzano i romanzi ambientati in Gran Bretagna. La Pilcher è maestra nel descrivere ambienti e paesaggi, nel compiere viaggi introspettivi, nel caratterizzare bene i personaggi ed alcune azioni ma non sempre i suoi romanzi si distinguono per chissà che trama ed "I giorni dell'estate" pecca proprio di una sorta di vuoto. Ho continuato a leggere perchè il libro non è orribile e lei scrive sempre e comunque molto bene ma la trama è molto semplicistica ed ad un certo punto stava prendendo una piega che non mi stava piacendo affatto ma poi per fortuna la scrittrice ha corretto il tiro oppure ha ingannato sapientemente il lettore andando a parare altrove. Arrivati alla conclusione un po' me l'immaginavo che sarebbe finita così questa storia, un finale forse un po' troppo esagerato e forzato a cui si giunge in maniera lineare e senza particolari pathos. C'era molto potenziale nella trama soprattutto quando Jane fruga nell'armadio di Sinclair o quando la nonna decide di raccontare una vecchia storia di famiglia o ancora quando Jane inizia a sfogliare un vecchio e pesante album fotografico di tanti decenni prima. Peccato che si passa sempre oltre senza approfondire quelli che potevano essere particolari succosi che andavano sviscerati meglio e su cui si poteva ricamare una storia molto più accattivante. Non è di quei libri che ti tiene con il fiato sospeso, si legge bene, i personaggi sono piacevoli, la nonna soprattutto, ma un po' di pepe in più non sarebbe guastato!
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    carino
    c'è di meglio