Il passato torna sempre a galla
Una detective provata da un caso difficile che vede l’abbandono di una minore, si trova costretta a rifugiarsi in Cornovaglia a casa del nonno per una vacanza “forzata”. Qui si appassiona ad un caso irrisolto del 1933, quando durante una festa un bambino piccolo scomparve nel nulla senza lasciare tracce e del piccolo nessuno ha mai saputo più niente.
Le ricerche su questo caso del passato si intrecciano con eventi del presente fino a culminare in un finale sorprendente ed anche un po’ commovente.
Questo romanzo mi ha coinvolta ed appassionata sin dalle prime pagine. L’alternarsi dei piani temporali è molto intrigante e la trama si sviluppa in modo avvincente e misterioso così da lasciare il lettore sempre con il fiato sospeso.
Durante la narrazione, spesso capita di intuire il possibile finale, ma sin da ultimo non è scontato quale esso sia.
La stile della Morton è sobrio e scorrevole, riesce ad intrecciare trame complesse che si alternano tra passato e presente dando vita a storie ricche di fascino e mistero.
Questo romanzo mi è piaciuto molto, perfino il finale fin troppo lieto, anche se mi è sembrato un pochino forzato a volte si ha bisogno di un finale felice!
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