Si può cambiare il destino?
Ho letto con piacere questo romanzo di Giuseppe Berto che ancora mancava alla mia lista, cioè -Il brigante-.
Leggendo, ho immaginato la scena...un paese calabrese arso dal sole...gli uomini seduti a guardare il grande spettacolo, l'arrivo del treno giornaliero ed ecco arrivare un soldato mai visto e subito senza parlare gli occhi di tutti sono concentrati su di lui, sullo straniero, diffidenti e pronti al sospetto.
Penso che questo tipo di atteggiamento ormai sia tipico anche delle nostre piccole città e con tutto quello che succede, chissà quante volte guardiamo con ansia e un po'di preoccupazione elementi che definiamo subito sospetti.
Così quando capita un omicidio, la colpa cade subito su di lui.... E da quel momento ogni tentativo che l'uomo fa per migliorare il proprio destino fallisce: diventa partigiano, ha il condono dagli Alleati ma organizza i contadini e ancora una volta comicia il giro del sospetto, ora anche con l'accusa di comunista.
Ho pensato che forse qualcuno nasce segnato e che sia difficile, per non dire impossibile rompere l'anello che la gente gli prepara intorno...
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