Fedele alla versione cartacea
Prima di vederlo, mi sono letta il libro. E devo dire che è fedele alla storia su carta. Cosa non sempre scontata. Per essere un film del ‘62 tratto da un libro omonimo del ‘60 e molto avanti come trama per l’epoca. Parla infatti di una storia ambientata nel ‘32 (ancora più particolare come scelta) di un avvocato vedovo con due figli che vive con una domestica Afro-Americana che tratta come una persona civile (sappiamo tutti come erano le cose negli Stati Uniti all’epoca, ancora peggio quando venne pubblicato il libro). Fra le varie giornate tranquille si suddividono anche quelle dei due figli e di un loro nuovo amico alla scoperta del mondo. Ma un giorno al papà viene chiesto di difendere un uomo Afro-Americano che sembra abbia violentato una ragazza bianca, e quindi lui è l’unico che si potrebbe interessare alla cosa. Il film come il libro ruota poi fra i tre bambini che cercano di scoprire che faccia abbia il terribile vicino che sembra essere un serial killer a piede libero, e il padre che prende parte a questo caso, non troppo ben visto dalla cittadina.
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