Opinione su Il Canto delle Montagne - La Battaglia per le Terre Soleggiate - Cristian Vitali: Potente Fantasy
Potente Fantasy
02/07/2020
Vantaggi
Quarto libro della saga
Svantaggi
solo per chi ama i fantasy
Quarto volume della saga Il Canto delle Montagne : capolavoro. Ma andiamo con ordine.
Questo volume ha due problemi. Né piccoli, né grandi. Problemi. E ha due PREGI. E se nel linguaggio di internet scrivere in maiuscolo vuol dire gridare, io lo grido : PREGI.
Il primo pregio : la struttura della trama e l’arco narrativo dei personaggi.
Il secondo pregio : i Valori contenuti tra le pagine, più evidenti, e quelli tra le righe, forse più sottili, ma percepibili per il lettore più attento, meno occasionale, alla quale questo libro dona tutto ciò che si possa desiderare da un fantasy epico.
La trama, e gli eventi narrati, ruotano totalmente attorno ai personaggi, tra i quali giganteggia Tànantos, qui chiamato al volteggio esistenziale del Villain, alla chiusura del cerchio con al centro l’Essere Umano, nei suoi valori più essenziali. Tànantos apre e chiude il libro, sembra ascendere ai cieli per poi sprofondare all’inferno, forse sconfitto, ma sicuramente vincitore. L’epilogo di questo volume, le ultime due pagine, nella loro struggente e crepuscolare malinconia, a mio parere rappresentano, almeno fino ad ora, non solo il punto più elevato di questa Saga, ma anche buona parte dell’essenza di Meridia. Inutile che io ne scriva ancora, bisogna solo leggerle e rileggerle, e poi pensarci su, a fianco di Tànantos, sulle rive del lago, dove è iniziata la sua straordinaria avventura. Letteratura con L maiuscola. Punto.
E tra il prologo e l’epilogo del volume, si dipana il destino di Meridia, dei buoni e dei malvagi, in una serie di eventi narrati a ritmo elevato, con capovolgimenti di fronte e necessari colpi di scena. Tànantos non è l’unico personaggio a compiere il suo arco narrativo : Lucio ed Eleanor, Giada e Norys, tutti sono chiamati a una scelta, a un cambiamento, tutti acquisiscono un forte spessore drammaturgico e ognuno recita perfettamente il suo ruolo, sotto la guida sapiente di uno strepitoso direttore d’orchestra : Cristian Vitali. Il quale, e qui purtroppo sta uno dei due problemi, a volte si lascia prendere troppo la mano, non riesce a indirizzare il proprio fervore narrativo lungo sentieri sempre chiari. In questo volume si riaffaccia quella fretta, quell’urgenza narrativa, quel bisogno della grandeur epica, che aveva condizionato negativamente il secondo capitolo. Meno male che a salvare la giornata c’è la coerenza delle trama in rapporto al background dell’ambientazione e dei personaggi, lo strepitoso epilogo e una potente ricchezza visionaria, ben espressa in quel linguaggio elegante e preciso, che abbiamo imparato ad apprezzare.
E poi, si parlava di Valori. Senza girarci troppo attorno : questo volume è la quintessenza del fantasy epico ed eroico. Se nel terzo volume avevo elogiato la quota avventurosa delle peripezie di Norys e compagni, in questo libro non posso che elogiare l’afflato epico degli eventi, l’eroismo degli interpreti e la loro profonda umanità, la potenza figurativa e allegorica di alcune scene madri. In questo libro c’è tutto quello che un buon amante del fantasy epico possa desiderare e ce n’era bisogno, aggiungo. C’era bisogno che un Autore mettesse da parte il sensazionalismo della bruttezza, la violenza fine a sé stessa e la crudezza di un mondo senza magia, e abbracciasse i Valori dell’atto eroico e del sacrificio, la potenza dell’eterna lotta tra il Bene e il Male, e le infinite possibilità che può dare un’uso intelligente e appassionato della materia fantastica. Bravo Cristian e grazie, anche per la dedica.
E il secondo problema? Purtroppo è un problema tecnico, già presente in altri volumi ma che in questo incide un po’ di più, ovvero : il punto di vista mai centrato su di un singolo personaggio che, soprattutto nelle complesse scene di battaglia, rende la lettura a tratti difficoltosa. Non me ne voglia l’Autore se continuo a insistere su questo aspetto, ma lo faccio non solo per ovvia imparzialità di critica, ma anche nel massimo rispetto del suo lavoro e dei suoi grandi sforzi.
Per quanta riguarda la copertina by Romina Vitali e Giuseppe Centonze : ben fatta ed evocativa, come tutte le precedenti.
In conclusione, questo quarto volume de Il Canto delle Montagne è un fantasy di Valore, e di Valori. È epica, amore, avventura, eroismo, umanità, leggende e fantasia. I Valori di Cristian Vitali, Autore di spessore che ridona al fantasy quella bellezza ultimamente smarrita, quella potenza che solo le grandi Saghe possono vantare. E fra queste c’è adesso anche il Canto delle Montagne.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
-
trama
-
ambientazione
-
personaggi
-
sviluppo
-
adatto a tutti
Valuta questa opinione
Ti sembra utile quest'opinione?
Scrivi un commento