Una spinosa verità
La co-produzione italo tedesca di questo film fa capire come ancora gli echi del dopoguerra non siano spenti e, anche in Germania, c'è una fazione cotnraria e una favorevole.
Il film affronta il processo a Collini, un italiano emigrato, accusato dell'omicidio di Jean-Baptiste Meyer, rispettato industriale. Il giovane avvocato Caspar si troverà a difenderlo nonostante la sua amicizia d'infanzia con la famiglia di Meyer e il silenzio nel quale Collini si rifugia. Indagando scoprirà una scottante verità...
Mi è capitato casualmente di vedere questa storia, non ne sapevo prima il contenuto, ma non pensavo che si sarebbe finito per parlare del nazismo e della seconda guerra mondiale, tutt'altro pensavo che si sarebbe scoperto che dietro il mutismo dell'accusato ci fosse una sorta di innocenza.
Non è così.
Il film ci racconta cosa c'è dietro quest'omicidio e scavando fa uscire fuori ancoro di piùl'animo della Germania post-guerra, un paese che è risorto proprio sulle macerie del dopoguerra, ma, troppo spesso, con gli stessi protagonisti che l'hanno causato. Le ombre del nazismo sono sempre ben vive in tanti personaggi che sono scampati alle accuse e sono rimasti nei posti di comando, fortuna che c'è anche un movimento di pensiero contrario.
Un bel film che testimonia ancora una volta le discordie del dopo-guerra e la vera anima della Germania.
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