Le eroine nella storia del computer
Ad incuriosirmi nell'acquisto di questo libro di Carla Petrocelli non è stato tanto il titolo “Il computer è donna”, quanto piuttosto il sottotitolo che ci dà a grandi linee un'indicazione del tema trattato, precisamente “Eroine geniali e visionarie che hanno fatto la storia dell'informatica”. In poche parole l'argomento è una breve storia dell'informatica – al femminile- andando alla ricerca di tutte quelle donne che hanno contribuito allo sviluppo delle più moderne tecnologie, ma che sono ai più sconosciute in quanto il settore veniva visto come una prerogativa quasi esclusivamente maschile con un atteggiamento ancora oggi presente.
IL “cavallo di Troia” attraverso cui le donne sono entrate nel settore è quello della scrittura software che veniva snobbato dagli uomini e ritenuto adatto alle donne.
Così capitolo per capitolo, vengono presentate le donne sconosciute che sono esattamente come gli uomini pietre miliari nella storia dell'Informatica, per esempio nel capitolo I tutto è dedicato ad Ada Byron, contessa di Lovelace, figlia del poeta George Byron e madre del primo programma di software per la macchina di Charles Babbage. Ada che dà oggi il suo nome ad un linguaggio di programmazione ha avuto la fortuna di essere nata in una famiglia ricca, il che le ha permesso di studiare come e quello che voleva, ma i pregiudizi erano nell'800 così forti che per poter lavorare, ha dovuto spacciarsi per tutti i suoi lavori per un uomo e firmarsi semplicemente A.A.L.
Padre grandissimo poeta, madre grandissima scrittrice (Frankenstein) lei genio dell'Informatica, mica male!
E da qui parte il viaggio di Carla Petrocelli (docente di Storia della Rivoluzione Digitale presso l'Università di Bari) passando da un'eroina all'altra, ricordando per esempio Hedy Lamarr, grande attrice e conosciuta solo per questo e non come scienziata brillante che brevettò un'idea ancor oggi fondamentale nelle comunicazioni.
Libro consigliato.
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