Una full immesion nella desolazione
Probabilmente il capolavoro di questo autore, è un romanzo che sostanzialmente tratta del niente. La trama è piuttosto semplice è la carriera di un ufficiale di stanza in un fortino sul confine con l'immaginario deserto dei Tartari da cui da un momento all'altro potrebbe venire fuori un'orda assetata di sangue pronto a distruggere il paese. Il romanzo si sviluppa in interi decenni di niente con pause e tempi infiniti, riti militari completamente inutili e necessari soltanto per perpetuare i ruoli. Decisamente un romanzo pesante da leggere ma che proietta all'interno di un vortice introspettivo assolutamente interessante, perché l'idea di Buzzati non è quella di descrivere un'azione, ma l'impossibilità della stessa, la tendenza dell'uomo ad attendere in eterno il momento giusto e il momento migliore, perdendo costantemente la possibilità di utilizzare quello che in realtà è a sua disposizione. Per fortuna il romanzo di per se è relativamente breve dal punto di vista delle pagine, ma queste riescono a essere angoscianti e pesanti esattamente come ci si aspetta da un romanzo che parla di come perdere la vita nel nulla,
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