Opinione su Il giardino dei Finzi-Contini - Giorgio Bassani: Il giardino dei Finzi-Contini
Il giardino dei Finzi-Contini
10/04/2020
Vantaggi
Un capolavoro
Svantaggi
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"Iunghissima incubazione", in quanto un primo abbozzo risale al '42: a vent'anni prima, cioè, della pubblicazione del libro, L'azione del romanzo ha un
prologo, la cui scena s'immagina avvenuta nel 1957, il quale serve allo scrittore, narrando la visita ad una necropoli etrusca, per riandare addietro col
pensiero e rievocare altri morti, di gente della sua giovinezza e della sua terra:
"a Ferrara e al cimitero ebraico posto in via Montebello". Così l'io narrante
entra a parlare della famiglia ebrea di alta borghesia, i Finzi-Contini, abitanti
a Ferrara in un bel palazzo isolato, con un antico giardino circondato da un
muro di cinta.
La storia abbraccia dieci anni, dal 1929 al 1939. Il narratore ricorda quando era ragazzo, i primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl,
suoi coetanei; ma allora c'era un forte divario sociale fra lui e loro. La promulgazione delle prime leggi contro gli Ebrei avvicina i tre giovani, che ormai hanno più di vent'anni. I loro incontri, anche con altri amici correligionari,
si fanno più frequenti, specie nel vasto giardino ove, fra l'altro, c'è un campo
da tennis; e nell'animo del protagonista sta nascendo un sentimento delicat
d'amore per Micòl. Poi quel sentimento, di fronte all’inaferrabilità della fanciulla, si trasforma in sofferenza. Micòl va a Venezia per completare gli studi;
l'io narrante è anch'egli impegnato nella sua tesi di laurea, per la quale può
servirsi della biblioteca del padre di lei, il professor Ermanno. Al ritorno da
Venezia, Micòl chiarisce al giovane la sua posizione: essa non può essere legata a lui che da amicizia, perché non si sente fatta per il matrimonio: l’amore
è per lei « un rapporto di tipo cruento », è « roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda: uno sport crudele, feroce, ben più crudele e feroce del tennis! ». La posizione di Micòl nasce dalla sua natura estrosa, ma anche da un
vago, indistinto presagio di un'imminente tragedia. Dopo il «no» gentile
ma deciso della ragazza, il giovane, durante un colloquio col professore, rinunzia a Micòl; poi si ritira e non cerca più di lei; una volta saprà casualmente
di certi suoi incontri notturni con un giovane ingegnere, Malnate. Ma ormai
la storia sta precipitando con la distruzione di tutta la famiglia Finzi-Contini.
Alberto, morendo nel '42 per un male incurabile, è il solo ad essere sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero israelitico; tutti gli altri - Micòl, i genitori, la vecchissima nonna - deportati nel '43, scompariranno nei lager nazisti. Anche Malnate, partito col Corpo di spedizione in Russia, non farà più ritorno.
Il romanzo, che nel campo della narrativa rappresenta la migliore espressione di quella dolorosa visione esistenziale che Bassani ha della vita e del mondo, risulta costruito con grande impegno stilistico, in un'accorata partecipazione al dramma degli eventi storici e ai segreti tumulti dei cuori.
I personaggi sono delineati tutti con arte; ma soprattutto Micol: una delle figure più stupende della nostra letteratura contemporanea, nel suo fascino di creatura orgogliosa e sventurata, sullo sfondo di un mondo effimero, che crolla sotto la cattiveria degli uomini, e si perde nel buio della morte.
In questo libro, inoltre, afferma a ragione il Varanini, Bassani "si mostra stilista e poeta e, quel che più conta, scrittore consapevole dell'alta e civile missione della letteratura, intesa come trasfigurazione di contenuti umani in moduli non provvisori, ma destinati a rimanere".
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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