Opinione su Il giardino dei Finzi-Contini - Giorgio Bassani: Un giardino da conservare in libreria!
Un giardino da conservare in libreria!
01/12/2014
Vantaggi
Bellissimo
Svantaggi
Difficile Se Letto Da Adolescenti
Come se non bastasse, dopo la lettura ci fecero vedere pure il film.
Una vera tortura per una classe di adolescenti ancora così acerbi e incapaci di apprezzare e sviscerare delle tematiche tanto importanti.
E quel che più rendeva odiosa la lettura di questi libri erano gli esercizi, i questionari, i temi e le interrogazioni che non permettevano di gustare la storia.
Leggere diventava solo un dovere per evitare di prendere un brutto voto a scuola.
Finita la lettura portai a vendere questo libro al mercatino insieme a tanti altri.
Poi toccò anche a mia sorella più piccola di me di 8 anni.
Lei lo apprezzò più di me ma senza troppo entusiasmo ed il suo spirito conservatore l'ha portata a riporre una copia nella mensola della nostra camera, tanto che qualche settimana fa mi è venuta voglia di rileggerlo.
Ricordavo quella sensazione di squallore che emanava la lettura ed il film.
Poi un campo da tennis ed una ragazza bionda.
Forse questi Finzi Contini erano ebrei.
Per anni questi sono stati gli unici ricordi rimasti di una lettura che affrontata da adulti, con uno spirito più critico ed attento, si rileva invece assolutamente imperdibile.
Con l'andare del tempo ho maturato un grande interesse per il periodo storico che abbraccia le due guerre mondiali, con un occhio particolarmente attento alle persecuzioni razziali.
Dalle pagine dei romanzi che leggo cerco una spiegazione logica a tanta crudeltà, ma questa spiegazione logica tarda ad arrivare ... anzi non esiste.
Visto il dubbio lacerante che questi Finzi Contini mi sembrava di ricordare fossero ebrei, ho deciso di riprendere in mano il libro e la quarta di copertina ha fugato ogni sospetto: il libro parla di persecuzioni razziali.
Decido immediatamente di approfondire immergendomi in un'appassionante lettura che mi permette di finire le 240 pagine in poco meno di una settimana.
Degna di nota la copertina della mia edizione.
Un particolare del quadro "Pomeriggio a Fiesole", oggi custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze, che raffigura una scena di vita domestica, rammentando alla memoria le riunioni conviviali dei Finzi Contini.
Giorgio Bassani è scrittore e io narrante.
La storia è ambientata a Ferrara.
I Finzi Contini, così come la famiglia dello scrittore è ebrea e spesso ci si incontra in sinagoga.
Bellissima la descrizione fugace che non dura più di una facciata di questo luogo di culto, che ho avuto l'onore di visitare proprio in seguito alla lettura di questo romanzo.
Dalla sinagoga rimasi molto affascinata e ritrovarla descritta in queste pagine un po' mi è sembrato di rivederla di nuovo.
I Finzi Contini, ricchi e molto riservati, suscitano un gran fascino nello scrittore che sin da bambino ama osservarli e si volta spesso per ascoltare i loro discorsi durante le funzioni.
E' attirato dalla loro innaturale classe e superiorità, mentre la famiglia di Bassani seppur benestante è più semplice e tradizionalista.
Un giorno, passando davanti al Barchetto del Duca, immensa dimora dei Finzi Contini, lo scrittore allora bambino incontra Micol che lo invita a scavalcare il muro per entrare nel giardino.
Preso dalla vergogna egli rifiuta, ma quella bella bambina bionda, furba e carismatica gli rimane nel cuore.
Forse è proprio in quel momento che si innamora di lei.
Gli anni passano e le persecuzioni razziali incombono.
Lo scrittore e pure i Finzi Contini sono diventati ragazzi.
Vengono cacciati dal circolo del tennis solo per il fatto di essere ebrei, così i Finzi Contini decidono di aprire il loro giardino ad un piccolo gruppo di tennisti in erba per divertirsi e continuare a giocare.
Si gioca, si parla di politica, si discute, si passeggia nel parco.
Alberto e Micol Finzi Contini diventano amici dello scrittore che comincia a frequentare con regolarità il Barchetto del Duca anche durante l'inverno quando è ormai impossibile per via del freddo giocare a tennis.
Apprezzato anche dal professor Ermanno Finzi Contini e dalla signora Olga, l'io narrante diviene sempre più presente nelle vicende famigliari di questa bella famiglia aristocratica, narrandoci gioie e dolori dei rapporti non sempre idilliaci soprattutto con Micol di cui si innamora perdutamente non ricambiato.
Detto così può sembrare una favoletta di amore e di amicizia, in realtà è una storia delicatissima e raffinata che mostra una volta di più quanta dignità e quanto rispetto meritano le comunità ebraiche sterminate senza pietà e senza motivo.
Persone colte, educate, appassionate di medicina, politica e letteratura.
Una saga famigliare che mostra sentimenti comprensibili solo a noi adulti che conosciamo meglio la vita e la storia.
Non lo vedo un libro adatto ai ragazzini e proprio perchè io l'ho disprezzato da piccola, trovo che questo genere di opere vadano riservate ad un pubblico più adulto che può mostrare una maggiore sensibilità a certi temi tanto importanti che non vanno nè trascurati nè travisati.
Ora che sono adulta considero questo libro una lettura interessante, scorrevole e ben strutturata, letto da ragazzina mi era sembrato difficile, a tratti incomprensibile non tanto per come sono state messe in fila le parole ma come concetti e tematiche.
Un romanzo imperdibile, che da adulti possiamo davvero apprezzare e che ognuno di noi dovrebbe leggere!
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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