una storia fuori dalla storia
Vantaggi
la storia in sè e per sè è epica
Svantaggi
troppe incongruenze storiche
Amando molto la storia dei popoli antichi, avevo voluto vedere Il gladiatore non appena uscito, sperando di approfondire un pezzo della storia dell'impero romano un poco meno conosciuta, quella dell'epoca degli Antonini. Il film tratta le vicende del gladiatore Massimo, che diventa famoso nell'arena romana dell'impero di Commodo, una volta perso moglie e figlio, assassinati durante una campagna militare. In sè e per sè il film sarebbe anche bello da vedere, ma si discosta troppo da quel poco di storia che ci è pervenuta dell'epoca antonina di Marco Aurelio e suo figlio Commodo, che ne prese il posto alla morte del padre. Il film mostra subito una incongruenza storica di quelle belle grosse: Marco Aurelio ucciso dal figlio, che per quanto venisse descritto come un giovane debosciato (sempre che questa non fosse una conseguenza dei grossi attriti che vi furono tra il senato romano e la nuova politica imperiale di Commodo, contraria alle campagne militari e al dominio dell'aristocrazia) o comunque parecchio eccentrico, in realtà non uccise il padre, che morì di peste. Anche il resto della storia presenta incongruenze. Mancano personaggi fondamentali nelle congiure che portarono all'assassinio di Commodo, quali il secondo marito della sorella Lucilla e la concubina imperiale Marcia Demetriade. Direi che si tratta più di un film appariscente per gli effetti speciali volto a creare audience, ma deludente per gli storici. Indecisa se consigliarlo o meno, comunque non agli storiografi, ai professori e studenti. Non per bambini, a causa di scene troppo cruente.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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