Opinione su Il nascondiglio segreto di Parigi - Charles Belfoure: Un architetto alla scoperta di se stesso

Un architetto alla scoperta di se stesso

Se si parla normalmente, anche digitando in internet “nascondiglio segreto”, escono pagine e pagine sul rifugio di Anna Frank e della sua famiglia ad Amsterdam, ma qui il nascondiglio, o meglio i nascondigli di cui si racconta, si trovano in Francia, per la precisione a Parigi. Siamo nel 1942 in una triste Parigi già occupata dai Tedeschi che la fanno da padroni e portano avanti la loro politica di pulizia etnica dando senza pietà la caccia agli Ebrei, ma qualcuno cerca di opporsi e reagire. Qui l'aiuto parte da un ricco industriale, Auguste Manet, che in apparenza lavora al servizio degli occupanti, invece segretamente cerca di aiutare chi può. E' allora che ha l'idea di sfruttare le numerosissime case e palazzi che ha a Parigi e dintorni e chiama un architetto, Lucien, di cui ha sentito parlare molto bene. Nell'incontro Auguste propone a Lucien di creare un progetto per costruire un nascondiglio, ma un nascondiglio così ben mascherato da essere a prova di ogni tipo di controllo della Gestapo. In cambio, gli offre un pagamento molto molto considerevole e future commesse da parte dei Tedeschi con cui lui è in buoni rapporti e che hanno necessità di persone per la costruzione di fabbriche di vario genere, ma soprattutto di armi. Lucien all'inizio accetta la sfida per soldi e ben presto, crea degli ottimi nascondigli che la Gestapo, anche con le migliori perquisizioni, non riesce a scoprire. In parallelo, comincia a lavorare anche ai progetti per i Tedeschi, A poco a pooco però Lucien matura e comincia a distinguere cosa è giusto e cosa è sbagliato e che la sua è una lotta che deve diventare per il bene. Da allora continua quindi il suo lavoro dei nascondigli, ma non accetta più denaro.
Assolutamente consigliato.

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