Rosie Blake - Il piccolo negozio della felicità Hygge
Clara ha origini Danesi, ma zaino in spalla si ritrova in un paesino dell'Inghilterra dove tutti si conoscono e tutti fanno comunità, nel bene e nel male.
È lì solo di passaggio per po’ ho giorni ma è presente quando Louisa, la proprietaria del negozio di giocattoli, dichiara che ne ha abbastanza e partirà per la Spagna il giorno seguente. Uno dei suoi soliti colpi di testa, ma questa volta è da prendere sul serio anche perché il suo è uno dei pochi negozi ancora aperto, anche se in grave crisi.
Clara non conosce quella donna ma decide di aiutarla facendo da custode durante la sua assenza, cercando di tenere aperto il negozio e badando ai suoi animali, il pappagallo Lady CaCa, che ripete impunemente tutte le frasi che sente nei film, ed ad ascoltarla viene da chiedersi che razza di film guarda Louisa, è Roddy, il gatto rosso più pigro del pianeta.
Lasciata sola Clara scopre ben presto che il negozio ha tanto potenziale inespresso, oltre a tanto materiale ammucchiato alla rinfusa, e lei con il suo gusto e la preferenza per l'Hygge model cerca, con grande fatica, di trasmetterli al negozio ed ai potenziali clienti.
Clara non si perde d'animo, ma a rallentarla c'è anche Joe, il figlio di Louisa, da anni trasferito a Londra per un lavoro che lo assorbe completamente facendogli fare ritmi ininterrotti e l'unico suo amico è il cellulare da cui non si stacca mai, ma appena scopre che la madre è partita ed una sconosciuta si occupa del negozio si precipita, perché lui di Clara non sa proprio nulla, e non vivendo nel paese della fiabe vuole capire cosa vuole in cambio la ragazza, perché al giorno d'oggi nessuno fa niente per niente.
Non sarà facile per Clara fargli capire che il suo comportamento è dettato proprio dal suo modo d'essere, di godere delle piccole cose e di trarre beneficio dal fare sentire bene le persone ed aiutarle, ma questo è Hygge, e Joe è la persona più lontana da questa filosofia di vita.
Clara dimostra fin da subito che ha tanta buona volontà ed uno spiccato senso imprenditoriale, inventandosi sempre nuove idee ed iniziative per fare ripartire il negozio, tanto da riuscire nuovamente a riempirlo di bambini felici, ma tutto questo non è destinato a durare, con Roz che si mette in mezzo per rilevare l'attività e Joe che, pensando di fare un favore alla madre, si muove per vendere il negozio.
Quello che nessuno sa è che Clara non è sempre stata così, anche lei era una lavoratrice instancabile nel mondo bancario, proprio come Joe, ma tristi avvenimenti hanno fatto cambiare completamente il suo modo d'essere.
Nessuno sa nemmeno che Joe da parte sua vuole solo il bene della madre ovviamente, ma ha anche tanti ricordi felici in quel negozio dove è cresciuto solo con la madre, e dopo avere assaporato come ci si sente a comportarsi in modo Hygge inizia a mettere a confronto la sua vita attuale con quella precedente, ma sa anche benissimo che questa filosofia è completamente incompatibile con il suo lavoro, l'unica cosa che sa fare bene.
Ma Louisa torna all'improvviso, proprio come è partita, senza dare spiegazioni a nessuno, e per Clara il tempo in questa città è finito, è ora di rimettere lo zaino in spalla e trovare un posto che possa davvero definire casa, anche se è sempre più consapevole di averlo trovato, ma di non avere motivi per rimanere.
Ho trovato questo libro davvero delizioso, ben scritto e sempre frizzante, dove ogni capitolo è un continuo battibecco fatto di incomprensioni e battute non sempre a buon fine, con la filosofia Hygge si scontra con la vita caotica di tutti i giorni.
Ad ora non sono usciti altri libri di questa autrice, e lo trovo un vero peccato. Spero in un futuro vicino perché ho davvero apprezzato il suo modo di scrivere, frizzante ma mai banale, dove i personaggi sono strutturati perfettamente, le ambientazioni sono ben descritte ed i fatti spazio temporali seguono un filo logico di facile comprensione durante la lettura.
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