Un complicato intrigo di famiglia!
Ho letto un paio di anni fa un bellissimo romanzo di Lucinda Riley, così piano piano ho deciso di leggere tutta la sua bibliografia. Quando, per il mio compleanno, ho ricevuto in regalo "Il segreto della bambina sulla scogliera", sono stata particolarmente felice e mi sono buttata a capofitto nella lettura, approfittando delle feste natalizie in cui ho avuto qualche giorno di riposo da lavoro che mi ha permesso di leggere questo bellissimo romanzo di 476 pagine in soli tre giorni. Praticamente non riuscivo a staccare gli occhi dal libro perché questa scrittrice scrive così bene che ti sembra di vivere nel romanzo.
Ti sembra di sentire il vento freddo dell'Irlanda, di aspettare le centinaia di tazze di tè che bevono nel corso della storia seduta a tavola insieme ai protagonisti, di provare le stesse sensazioni che provano loro, di sentire le loro voci, vedere le loro espressioni. Insomma è una scrittrice davvero talentuosa che non delude in nessuna sfumatura della storia perché tutto è collegato, nulla è lasciato al caso, il cerchio si chiude perfettamente alla fine della storia, non ci sono divagazioni, frasi e particolari scontati, frasi fatte e situazioni prevedibili.
Raccontare la trama è una follia e non sarebbe neanche giusto per chi deve ancora leggere il libro perché è talmente bello che anticipare anche uno solo dei particolari che contiene rovinerebbe la magia e la sorpresa.
Chi scrive è Aurora, la bambina che dà il titolo al romanzo. La prospettiva da cui scrive non è quella che sembra e capirete cosa intendo solo quando arriverete quasi alla fine della storia. Aurora ci racconterà del suo incontro con Grania, una scultrice trentunenne tornata in Irlanda dopo aver perso un bambino ed aver rotto con Matt. Aurora è senza madre da quattro anni e con Grania instaura sin da subito un feeling particolare, nonostante Kathleen, madre di Grania, abbia messo in guardia sua figlia dal diffidare dalla famiglia della piccola perché portatrice di guai e sfortune. Grania vuole vederci chiaro perchè sente di amare profondamente quella bimba, così Kathleen le racconterà una storia di famiglia iniziata 100 anni prima dove la loro famiglia e quella di Aurora è profondamente legata da una serie di vicissitudini famigliari spesso dolorose e molto particolari.
Una saga famigliare bellissima che procede a ritmo serrato ed incanta dalla prima all'ultima pagina. Ti fa stare con il fiato sospeso perché tutte le donne di queste famiglie che si intrecciano tra loro hanno la loro particolarità e si sanno distinguere nella storia non sempre per i loro pregi ma per il ruolo fondamentale che ognuna di loro gioca dal primo all'ultimo momento della loro vita.
Non sono super donne ma donne eccezionali che hanno fatto della loro vita un successo in un modo o nell'altro. Io adoro le saghe famigliari ed ho letto tanti libri che svelano complicati misteri che risalgono al passato e vi garantisco che le scrittrici e le trame, pur somiglianti non sono mai tutte uguali. Ci sono scrittrici brave come Lucinda Riley e quelle meno brave che ad un certo punto ingarbugliano talmente la storia da non riuscire ad uscirne vivi.
I personaggi che incontreremo nel corso della narrazione sono parecchi ma non un'esagerazione così da rendere la storia variegata ma facile da seguire. Aurora è una ragazzina graziosa e molto intelligente. È sempre vivace ed allegra, molto matura per la sua età. È coraggiosa ed a volte prende decisioni molto azzardate facendo stare in pensiero l'intera famiglia.
In fondo devo dire che tutti i personaggi mi sono piaciuti perché sono ben delineati e ben assortiti ma senza fare di uno il perfetto e l'altro il derelitto.
C'è un buon equilibrio di pregi e difetti in ognuno di loro, tranne nella meschina Elizabeth ma non vi anticipo di più se non il volerla prendere a schiaffi in ogni pagina in cui compare. Quello che va seguito con attenzione è l'intrigo che è davvero ben congegnato e si dipanerà tutto, piano piano, senza lasciare ombre e punti di domanda. Per alleggerire il tono a volte drammatico della storia, la scrittrice decide di invischiare Matt in una serie di equivoci da cui poverino non riesce più ad uscire, facendo così sorridere chi legge. Per aiutarci a capire ancora meglio le unioni dei vari personaggi, quasi a metà storia Aurora inserirà per noi un albero genealogico, così tutto risulta ancora più chiaro.
Quello che stupisce è il finale perché in realtà i finali sono tre. Iniziamo con il lieto fine, quello che tutti vogliamo a fine lettura ma che ogni volta in fondo ci lascia con la sensazione di essere stati un po' presi in giro perché nella vita in realtà non va tutto bene come nei libri. Aurora però ci spiega subito da che prospettiva ci sta raccontando la storia ed allora subentra sorpresa e tristezza. D'altro canto però chiudere un libro e rimanere con l'amaro in bocca non è una bella cosa quindi le parole finali lasciano nel lettore quel non so che di solenne e nostalgico che è il finale più coerente di tutti.
Non è da tutti avere tre finali ma quando finirete anche voi questo romanzo vi renderete conto che quello che vi ho appena scritto è vero!
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