Opinione su Inside Out: Adatto a tutti

Adatto a tutti

31/10/2017

Vantaggi

Animazioni, colori, trama

Svantaggi

Qualche disattenzione


Il film vede come protagonista una bambina di undici anni: Riley, e le sue emozioni (Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto) antropomorfizzate che risiedono e lavorano nella sua mente. Dico lavorano perché hanno un vero e proprio quartier generale, provvisto di consolle, dalla quale gestiscono le emozioni da far provare alla preadolescente.
Inizialmente è Gioia l’emozione predominante, infatti la maggior parte dei ricordi di Riley, rappresentati con delle sfere, sono perlopiù felici ma tutto cambia quando Riley e la sua famiglia si trasferiranno dal Minnesota a San Francisco. La ragazza infatti si troverà a dover fare i conti con una casa nuova che è a dir poco fatiscente, c’è pure un topo morto; scuola nuova, amici nuovi e selezione per entrare a far parte di una nuova squadra di Okey.
Gioia cercherà in tutti i modi di renderle le giornate più allegre possibili ma Tristezza, guidata da uno strano istinto che la porta a scombinare i piani della “collega”, cerca in qualche modo di imporsi, di far valere la sua presenza, fino ad allora snobbata.
La situazione diventerà così ingestibile che le due suddette emozioni verranno addirittura espulse, per sbaglio, dal quartier generale, lasciando tutto nelle mani di Rabbia, Paura e Disgusto che combineranno più guai che altro, soprattutto Rabbia.
Inizia così il viaggio di Gioia e Tristezza, nel quale la prima capirà finalmente l’importanza che la seconda riveste nella vita di Riley, non senza difficoltà aggiungerei. Durante questa passeggiata attraverso la mente ed i ricordi di Riley, le due incontreranno anche l’amico immaginario di quando Riley era piccola, il quale ha paura di essere dimenticato, poiché tutto ciò che viene dimenticato, piano, piano sbiadisce per poi finire nella discarica dei ricordi ed infine, scomparire. Ma sarà proprio lui a dare un aiuto significativo alla fine.
Questa, a grandi linee e molto sinteticamente, è la trama di questo film d’animazione della Pixar.
Inutile dire che l’umanizzazione delle emozioni è a dir poco bellissima. Ognuna di loro ricorda un elemento: Gioia ha la forma di una stella; Tristezza assomiglia ad una lacrima; Rabbia sembra un mattoncino; Paura un nervo e Disgusto un broccolo.
Si potrebbe pensare che le emozioni non abbiano, a loro volta, emozioni ed invece ne hanno eccome. Infatti Gioia non sarà sempre allegra e solare per tutto il film.
Non sono presenti canzoni, a parte una filastrocca canticchiata dall’amico immaginario, ma la colonna sonora rende perfettamente l’idea dello stato emotivo che si vive in quel momento.
Personalmente Gioia l’ho detestata. E’ egocentrica, manipola le situazioni in modo da risultare sempre l’emozione predominante ed è disposta a tutto, anche abbandonare Tristezza, pur di rientrare al quartier generale.
Tristezza invece è un personaggio piuttosto passivo; si fa mettere i piedi in testa, è pigra e non prende iniziative se non quando guidata da una specie di istinto.
Gli altri tre sono marginali, non ci si focalizza molto su di loro, a parte quando combinano qualche disastro, solitamente a causa di eccessi di rabbia e sono completamente spaesati, cosa piuttosto normale dato che non si erano mai dovuti autogestire prima d’ora e la loro presenza nella vita di Riley era relegata a qualche sporadico episodio, come il disgusto provato nel mangiare i broccoli.
Ho trovato simpatica l’idea dell’analisi di cosa accade nella nostra mente quando ci troviamo a dover affrontare un grosso cambiamento, specie nell’età dello sviluppo quando le emozioni sono ancora piuttosto semplici. Nel caso di Riley, essendo una ragazza solare, cerca in tutti i modi di trovare il lato positivo anche dove non sembra esserci e soffoca la rabbia e la tristezza anche per compiacere i genitori. Questo la porta a vivere un conflitto interno che piano, piano la conduce ad un azzeramento totale di quello che lei era prima, fino a non provare più emozioni e sarà solo quando si permetterà di esprimere quello che è giusto, riuscirà finalmente a trovare un equilibrio oltre a crescere come persona; infatti da quel momento in poi, i suoi ricordi non saranno più o solo tristi o solo paurosi, quindi semplici, ma ricchi di sfumature. C’è da dire che tutto è descritto come se fossero le emozioni ad avere il controllo su Riley, alla fine lei sembra essere un burattino.
La caratterizzazione dei genitori di Riley non mi è piaciuta affatto. A parte che sembrano essere delle comparse ma la cosa più sconvolgente è quanto poco si rendano conto dello stato d’animo della figlia. Le è stata appena scombussolata la vita e loro si chiedono come mai non sia la solita bambina allegra e perché abbia dei comportamenti insoliti. L’ho percepita come l’immagine del menefreghismo.
Sono presenti anche alcune discrepanze tra dialogo e scena rappresentata, ad esempio: si vede Riley correre per casa, Paura interviene dicendo “curva a gomito” facendo fermare la bambina che in realtà si vede che sta attenta a scavalcare un filo attaccato alla presa di corrente. Ho controllato e non è un problema di doppiaggio, anche in lingua originale è così.
Comunque è un film apprezzabile sia per i più grandi, sia per i più piccoli, anche se forse gli adulti faranno analogie che sfuggiranno ai bambini ma poco importa. E’ un film d’animazione diverso rispetto ai precedenti e secondo me molto ben riuscito.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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midorisakura

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  • dennis
    opinione inserita da Anonimo il 03/01/2019
    Durante le feste, sono stato travolto dall'entusiasmo dei più piccini in famiglia, così ho potuto finalmente vedere Inside Out, questo film d’animazione che tanto è stato rinomato e premiato nel 2015,...
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    adattato a tutti, istruttivo e carico di riflessioni
    potrebbe non essere capito da bambini sotto i 10 anni
  • exelidin
    opinione inserita da exelidin il 08/12/2018
    In un'epoca in cui le emozioni sembrano ridursi al minimo e vengono rappresentate solo da faccine gialle, ecco spuntare nel 2015 un cartone di mamma Disney-Pixar che le vede molto più seriamente prota...
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    Idea, ambientazione, significati, ritmo
    Un po' troppo colorato e semplificato, battute scontate
  • bimbabisti
    opinione inserita da Anonimo il 04/12/2018
    Inside out, dentro e fuori. Questo film d'animazione ci fa capire cosa ci frulla internamente dentro la nostra testa. Questa è un'altra collaborazione tra Pixar e Disney, favolosa anche questa. Devo d...
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    tutti
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    opinione inserita da Francesca FiFi Bruno il 27/07/2017
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    buona grafica Pixar
    troppo fantasioso, a primo impatto non si capisce il significato profondo, nulla di speciale
  • cloudycat1
    opinione inserita da cloudycat1 il 26/06/2017
    Grazie alla Pixar possiamo finalmente immaginare cosa accade nella nostra mente durante la nostra vita, nel quotidiano. Una lotta continua tra le emozioni, ognuna capitanata da un leader delle emozion...
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    100%
    Troppo carino
    Nessuno