Opinione su ISABEL - John Banville: Romanzo poderoso di 388 pagine
Romanzo poderoso di 388 pagine
04/06/2020
Vantaggi
perfetta descrizione degli ambienti, crescita e riscatto di una donna agli albori del femminismo e del suffragio universale. Flusso di coscienza di Isabel che da ragazza ingenua e paurosa, dopo un tortuoso percorso, riuscirà ad emanciparsi ritrovando la autonomia e la libertà, pronta forse a rifarsi una vita col giovane giornalista Devenish (così lascia intendere John Banville con un finale aperto) Frasi da ricordare
Svantaggi
NO
Questo è lo splendido esergo tratto da “Ritratto di signora” che apre al lettore pagine di rara finezza e luminosità. Romanzo poderoso di 388 pagine da leggere lentamente per apprezzare la elevata cultura di cui è intriso.
Il presente testo inizia là, dove era terminato il capolavoro di Henry James, che aveva pubblicato “The Portrait of a Lady” nel 1881, la cui genesi era avvenuta a Firenze nella primavera del 1879. Nel romanzo, impreziosito dalla raffinata copertina, un dipinto a olio di John Singer Sargent che ritrae Nancy Astor datato 1906, Banville si cala alla perfezione nell’atmosfera e nell’ambientazione descritta in modo meraviglioso dal raffinato scrittore e critico letterario statunitense naturalizzato inglese. Non a caso lo scrittore Colm Tóibín ha definito il volume “un romanzo magnifico e un superbo ritratto d’epoca”, dove appaiono nuovi personaggi, come la suffragetta Florence Janeway, e vecchi, quali Caspar Goodwood, Henrietta Stackpole, la contessa Gemini, Gilbert Osmond e Madame Merle, il primo carnefice e la seconda la sua vittima perfetta.
Isabel Archer, mal coniugata Osmond, aveva finalmente deciso di abbandonare il sole italiano e le ombre e le meschinità che circondavano l’oscura personalità del crudele e perfido Gilbert Osmond. Isabel non poteva neanche dimenticare Madame Merle, la quale dapprima si era finta sua amica e poi come un ragno aveva tessuto la sua tela per imprigionarla nella sua rete di inganni. Serena Merle e Gilbert Osmond, amanti complici, erano determinati a mantenere l’ingenua Isabel nella sua miopia e a tenerle fermo davanti agli occhi “quel velo di seta meravigliosamente profumato”. Prima tappa della nuova esistenza di Isabel era stata la tenuta di Gardencourt in Inghilterra, lontana una quarantina di chilometri da Londra, per dare l’estremo saluto a suo cugino Ralph Touchett, amico e confidente, da anni innamorato di lei. “Adorata” era stata l’ultima parola che Ralph le aveva detto, ma Isabel sentiva di non essere stata all’altezza delle speranze e delle attese del cugino.
Seconda tappa Londra, qui Mrs Osmond si era recata in banca per ritirare una cospicua somma di denaro in contante. Uscita dall’edificio con sotto il braccio la valigetta contenente la somma da lei desiderata Isabel aveva sostato un attimo sul gradino più alto dello scalone per inspirare a fondo una lenta boccata della tiepida aria mattutina. Era quella l’aria della libertà, della serenità ritrovata anche se la strada da percorrere era tutta di fronte a lei. Libertà, una magnifica ossessione, ma la nuova Signora Osmond non temeva il futuro. Isabel, diventata donna dopo l’infelice esperienza matrimoniale con “una persona sbagliatissima” poteva finalmente chiudere i conti con il passato ed essere arbitra del proprio destino. Mai più consacrarsi al Dio dell’infelicità.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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