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2 Opinioni per J. Edgar Hoover
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  • millifly
    Leo non si smentisce quasi mai
    opinione inserita da Anonimo il 13/05/2020
    Visto su Chili, ma di recente passato anche in chiaro sul canale digitale di Mediaset Iris, ho visto per la prima volta dalla sua uscita nel 2011 J. Edgar di Clint Eastwood. Il film all’epoca era passato completamente in sordina, ai miei radar cinefili sia chiaro, e l’ho visto solo trovandolo in questo catalogo cui sono abbonata e notando la combo attore principale e regista. Il film è un biografico, del resto Eastwood è un maestro e una garanzia in gusto e riprender tutto l’arco della vita di J. Edgar Hoower, capo del Federal Bureau americano per diversi decenni, con avvicendamento continuo di presidenti ma con questo enigmatico uomo sempre al timone. Il film non ci va tanto pesante, di ombre ce ne sono molte, ma non è neppure così di parte come si potrebbe credere. La storia inizia con la giovinezza di Hoover ma anche con le sue brillanti e avveniristiche idee che oggi sono così radicate nelle tecniche investigative ma che all’epoca erano pure e mere utopie. Mi è piaciuto tantissimo per la fotografia, tanti grigie poco colore, per il trucco fenomenale dei protagonisti e per la recitazione. Non è tra le performance migliori di Di Carpio, a mio parere ha dato il meglio di sé in altre pellicole, ma merita sicuramente di essere visto e recuperato. Mi è piaciuto e lo consiglio.
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    storia, cast
    ritmo lento, Leo non al top
  • monichina76
    La vita di Hoover
    opinione inserita da monichina76 il 22/03/2020
    Clint Eastwood riesce a rendere interessante ogni storia anche la vita di un uomo come J. Edgar Hoover. Il protagonista viene presentato in due ambienti diversi: la sua casa in cui vive con la madre e il quartier generale dell’FBI. Gli aspetti della sua vita vengono visti secondo due punti di vista: la difficoltà ad esprimere i suoi sentimenti e la meticolosità nel lavoro. Eastwood ci presenta Hoover in due tempi da anziano mentre detta le sue memorie e da giovane da quando a 22 anni inizia la sua ascesa nell’agenzia. Di lui capiamo subito che disprezza il padre, ma ha un amore morboso per la madre che guida la sua carriera. È ambizioso, meticoloso e con una grande passione per il metodo scientifico. Il film ci mostra i suoi due più grandi affetti la segretaria Helen Gance e il suo collega Clyde Tolson e la sua incapacità di vivere pienamente questi affetti. Nel film si accenna più volte ai suoi fascicoli segreti tanto temuti. Il film può non piacere per il personaggio e per gli aspetti che si è voluto mostrare a scapito di altri ma non per come è stato realizzato, per gli attori e per la fotografia. Non è mai lento, se si è almeno un po’ appassionati non è noioso. Non è esaltante, ma in fondo è una biografia. Anche questa volta Eastwood non mi ha delusa.
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    Ottima regia, ottimi attori
    Nessuno