Relegato al suo tempo.
Questo è uno di quei film che diventa un vero e proprio cult quando esce, ma che resta relegato ai suoi tempi e diventa inguardabile dopo pochi anni.
Questo è l'effetto che mi ha fatto.
Il protagonsita è Kevin, brillante avvocato di provincia, che viene chiamato a New York da un grande studio che gli darà il successo e il denaro, ma in cambio deve letteralmente vendere la sua anima al suo capo, il diavolo.
Il film punta tutto su due grandi attori che all'epoca erano all'apice del successo per attirare il grande pubblico, il regista ne approfitta così per sperimentare una mescolanza di generi che rende difficile classificare il film con un grande uso di immagini surreali e sincopate. Devo dire che il tutto mi ha affascinato e attratto parecchio all'epoca dell'uscita, intrigandomi e sforzandomi di capire cio che in realtà mi annoiava. E questa sensazione di noia è diventata sempre più forte e pressante rivedendolo negli ultimi anni, tanto che non riesco proprio ad arrivare alla fine. Eccessiva mescolanza, troppi simboli buttati lì senza un senso e un collegamento, lasciando troppo spazio all'immaginazione del pubblico, sembra chiaramente un'esperimento fallito di qualcosa che poteva essere, ma non è riuscito a protare il messaggio tenuto insieme solo da due attori stellari.
Lo sconsiglio.
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