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1 Opinioni per La biblioteca sull'oceano - Ashley Hay
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  • matutteame
    Ashley Hay - La Biblioteca sull' Oceano
    opinione inserita da matutteame il 05/05/2017
    Triste da lasciarti con il magone. Ho l'abitudine di venire attratta dai libri che parlano di biblioteche, ed è ovvio che prima o poi me ne capita qualcuno che non mi piace. Devo dire che il libro è scritto bene, niente da ridire in merito, ma tutta la storia è coinvolgente e tanto triste, ci sono capitoli che mi hanno proprio lasciato con il magone, quando io, come la protagonista, cerco sempre storie a lieto fine. Siamo in Australia nel 1948, è da poco finita la Seconda Guerra Mondiale anche se i protagonisti sono stati toccati solo di striscio da questo evento. Anikka, che tutti chiamano Ani, vive con il marito Mac e la figlia Isabel in un paesino proprio sull'oceano, da dove aprendo la porta si arriva al mare e trovo che sia fantastico. Mac lavora come macchinista alla stazione, ed i treni sono la sua passione. Peccato che un giorno alla porta di Ani si presentano gli alti funzionari della stazione, Mac è morto in un incidente ferroviario. Da allora la vita di Ani non è più la stessa, deve andare avanti e badare alla figlia, e le viene offerto come risarcimento un lavoro alla biblioteca della stazione. Nella sua vita compare Roy, un poeta del posto che dopo essere tornato dalla guerra vive con la sorella, ma da allora non riesce più a scrivere. Sarà Ani a procurargli mediante il lavoro in biblioteca tutti i libri possibili per ridargli l'ispirazione, ma la vera valvola che farà ripartire le idee al poeta saranno proprio le personalità di Ani e della figlia Isabel. Torna anche l'amico d'infanzia di Roy, il dottor Draper, che ha una mezza storia con la sorella di Roy, ma da quando è tornato dalla guerra il suo carattere è molto diverso. Il personaggio del dottore è abbastanza marginale e direi odioso, ma ha evidenziato un particolare che io avevo pensato durante la lettura. Mi sono infatti chiesta come facesse Ani ad andare avanti con un lavoro che la mette a stretto contatto con la ferrovia ed i treni, proprio quei treni che hanno portato via il suo amato Mac. La narrazione procede con capitoli dedicati alla vita di Ani e Isabel, alcuni dedicati alla vita del poeta Roy, e tanti di ricordi di quando Ani e Mac si sono conosciuti, poi sposati, e poi vivevano insieme. Ani scoprirà tramite le chiacchiere e le voci di circostanza che il marito le teneva nascosti alcuni suoi hobby e comportamenti, niente di tragico, ma lei non può più chiedere conferma a Mac. Trovo che i capitoli dove lei riceve la notizia e quelli della commemorazione siano strazianti, non tanto per le parole in se stesse ma perché poco differenziano la realtà, e credo che quando uno decide di leggere un buon libro voglia evadere dalla realtà e non trovarsela narrata anche nei libri. Non lo so, è solo il mio parere personale, certamente molte persone troveranno di loro gusto questa narrazione. Devo dire che tutto il libro anche se diviso in capitoli che saltano nel tempo si legge bene e tutti i passaggi sono chiari e ben comprensibili, è facile capire quando si parla di un personaggio o di un'altro e se siamo nel presente o nei ricordi. Se tutto il libro mi ha lasciato un po' con il magone per la tristezza, il finale è stato sicuramente degno di tutta la narrazione, anche lui non poteva essere un finale felice. Sinceramente non saprei se consigliarvi la lettura di questo libro, che si è ben scritto e coinvolgente, ma non è certo un libro per passare un paio di ore in tranquillità e spensieratezza.
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    Ben narrato
    Triste da lasciarti con il magone