Opinione su La Casa delle Bambole - Ghostland (Pascal Laugier- 2018): Fenomenologia di un film
Fenomenologia di un film
03/11/2019
Vantaggi
Personaggi e narrazione
Svantaggi
nessuno
Ma il punto di partenza per parlare di Laugier e del suo ultimo film, La Casa delle Bambole non dev’essere l’impossibile confronto con Martyrs o la conta delle differenze tra pellicole, quanto l’individuazione dei denominatori comuni di ogni suo lavoro: la sofferenza umana declinata con pazienza e dedizione in tutti i modi possibili e l’irresistibile richiamo del plot twist.
In tutti i film di Laugier, presto o tardi, il punto di vista narrativo fa una capriola e costringe lo spettatore ad esclamare “parbleu!“. Succede anche in Ghostland, nonostante i numerosi indizi sparpagliati ovunque già dai primi minuti della pellicola. Una madre sola con due figlie adolescenti – Beth e Vera – la vecchia casa ereditata da una parente eccentrica, il giornale che narra di due pericolosi maniaci del luogo che uccidono i genitori e seviziano le ragazzine, gli interni della vecchia casa infestati da bambole spaventose e inquietanti oggetti da collezione. Una delle due ragazzine esclama persino che le sembra di trovarsi nella casa di Rob Zombie. L’altra fino a poco prima citava H.P. Lovecraft, evocatore di eventi nefasti e impossibili per eccellenza.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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