dalla tratta dei neri alla schiavitù
Questo romanzo scritto da Colson Whiteead e pubblicato dalla BigSur Edizioni, racconta la storia di Sora, una giovane ragazza africana costretta a lavorare nelle piantagioni di cotone della Georgia.
Il periodo storico è quello del 1800, quello del proibizionismo, quel periodo in cui i neri sono sottomessi al volere dell'uomo bianco, che però cercano di combattere con tutte le loro forza per la loro libertà. Le prime 50 pagine sono prettamente storiche e narrano proprio gli eventi avvenuti in quel periodo in Georgia e degli schiavi d'America.
All'inizio il ritmo del libro è un po' lento e, a meno che il lettore non sia appassionato della storia, in alcune parti è un po' prolisso. Tuttavia, ho apprezzato molto la narrazione priva di errori sintattici.
La fuga di Cora dalla piantagione avviene grazie al suo amico Cesar; proprio in questo punto la narrazione cambia e l'incalzare degli eventi a sì che la lettura del libro sia più coinvolgente.
Ho trovato questo libro ben strutturato e in linea con l'idea iniziale sin dalle prime pagine. La scrittura di Colson Whitead è veramente eccelsa, tant'è che con questo romanzo ha visto il Pulitzer e il National Book Award nello stesso anno.
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