Agghiacciante
La prima impressione che ho avuto del racconto non è stata per niente positiva. Dopo una seconda e poi terza rilettura ho compreso di essermi sbagliato in toto. La storia in realtà non è quella di Gregor Samsa trasformato in insetto, bensì quella di Gregor Samsa impossibilitato a scendere dal letto e a raggiungere la porta chiusa a chiave per aprirla. E’ quella di Gregor Samsa tenuto recluso nella sua stessa stanza, immagine quanto mai potente di quell'ostracismo sociale e famigliare che sviluppiamo verso la malattia, la diversità, l'inadeguatezza. E’ quella di Gregor Samsa con quel messaggio dell’autore sullo sfruttamento di chi ci circonda, e sull'emarginazione dell'inutile e dell’incompreso.
A emergere prepotentemente dal racconto è la solitudine di Gregor, la sua degradazione e umiliazione. La metafora dell’insetto rappresenta la negazione della libertà e l’annientamento della personalità, nonché la dipendenza dal primo potere imposto: la famiglia.
Il protagonista si sveglia una mattina trasformato in insetto e il suo primo pensiero è rivolto al lavoro: è terribilmente in ritardo e subirà sicuramente la ramanzina dal capo. Da Kafka ennesima dimostrazione di quanto la società se ne freghi dell'individuo, rendendolo di fatto succube ai poteri forti.
Il finale è quanto di più cinico, crudele e spietato possa esserci. Tutti a pensare: UNO DI MENO. Racconto breve (sono un'ottantina di pagine) ma d'effetto.
Consigliatissimo.
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