Previsione
Il romanzo di Loredana Lipperini intitolato “La notte si avvicina” sembra un racconto di cronaca, ma la scrittrice dice di averlo cominciato diversi anni fa (ne parlava già in alcune interviste nel 2018) ed allora bisogna dire che si tratta di una previsione che lascia sconcertati ma affascinati e che attrae nella lettura.
L'anno di partenza è il 2008, a Vallescura, piccolo paese in montagna: in un aumento del climax la gente si rende conto che c'è qualcosa che non va. Ha già visto le transenne in mezzo alla strada così come il cartello appeso (alt! Esercito!), questo al tempo dell'ultimo terremoto, ma ora non è per impedire di entrare nel paese per eventuali crolli, è per proibire di uscire.
Perchè? Cos'è successo in quel piccolo paese delle Marche?
Il qualcosa non va è che la gente ha cominciato a morire: senso di stanchezza, febbre e poi la morte con strani bubboni! Tutto fa pensare con terrore e angoscia ad una sola cosa: peste come nel 1300 come nel 1600, ma cosa l'ha scatenata?
Vallescura, il paese, oltre che terrorizzato, è semplicemente allibito: gli abitanti vivevano lassù tranquilli chiusi nelle loro attività ed è successo l'impensabile.
Come se fossimo nel Medioevo, il paese comincia a parlare e ad interrogarsi e la voce di tutti esce tramite la vecchia matriarca Saretta, 70 anni, la Grande Madre col dominio quasi assoluto sul paese: è lei che dà la colpa all'estranea, all'ultima arrivata con tutti i suoi problemi e il suo dolore, cioè Maria, la straniera.
Il romanzo si può leggere a più livelli, per esempio pensando alla funzione delle donne interpreti qui della parte più oscura, direi quasi primitiva e magica del paese. Ci sono poi molti, se non tutti gli abitanti chiusi nei loro problemi e nella loro solitudine, sempre un po'arrabbiati e sempre uniti contro il diverso e l'estraneo.
Leggere “La notte si avvicina” in questo momento storico, con quello che stiamo vivendo ormai da più di un anno, è strano e forte, ma credo che in questo modo ci aiuti a riflettere e a capire molti dei nostri atteggiamenti e quanto in essi ci sia di sbagliato o esagerato sia al tempo della peste del 1348 sia al tempo del covid 19.
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