Sesta stagione della Piovra
Sempre con l'amico solito ho visto anche la sesta serie della Piovra, girata nel 1992 sotto la direzione di Luigi Perelli.
Tutto inizia con un nuovo boss della mafia, Amilcare Brenno (Pierre Mondy) che elimina tutti i vecchi membri della cupola e prende così il potere. Nel frattempo, Davide Licata (Vittorio Mezzogiorno) cade in un agguato a colpi di pistola e, dietro rivelazione di Espinosa, agli arresti domiciliari e destinato a morire in pochi mesi a causa di un male incurabile, scopre che è il fotografo Bellini, che però verrà ucciso da Santino Rocchi, uno dei killer di Brenno, interpretato da Tony Sperandeo. Licata si va in Africa alla ricerca di Tano Cariddi per potersi servire di lui allo scopo di sconfiggere la mafia. Succederà di tutto e di più, perché Brenno sarà in guerra con Lorenzo Ribeira, un boss che vuole il potere quanto lui stesso. Ci saranno molte vittime illustri, da Espinosa ucciso da Carta, quindi la figlia di Espinosa, sino ad arrivare allo stesso Carta ed il senatore Salimbeni, fatti uccidere da Brenno perché altamente scomodi. Ci vorrà tempo affinché Licata possa scoprire l'assassino di Bellini, ossia Rocchi, che ha rapito proprio la figlia del fotografo, mentre la sua compagna è in prigione dopo essersi autoaccusata del delitto. In seguito, il boss Brenno verrà fatto uccidere da suo figlio, sempre per motivi legati al potere e Ribeira invece si toglierà la vita. Il nemico principale rimarrà il tenente Kiriu, scoperto da Licata che sul finale morirà a causa di una pallottola dell'agguato che non si era riuscita ad estrarre. E' la fine di un'altra epoca, un'altra vittima dopo il commissario Cattani ed un altro dolore per la giudice Silvia Conti che aveva collaborato nelle indagini.
Ottimi gli attori qua, da Remo Girone a Vittorio Mezzogiorno, scomparso due anni dopo questa serie, quindi Patricia Millardet, Pierre Mondy, Bruno Cremer e poi Orso Maria Guerrini, quindi Tony Sperandeo, che già era comparso in un ruolo secondario nella seconda serie della Piovra.
Ci sono tantissime scene violente, caratterizzate per lo più da sparatorie ed omicidi, ma in un film di mafia tutto questo è inevitabile. Bene le location, in particolare le città di Vienna e Praga, inquadrate in più di una circostanza, ottima la colonna sonora di Morricone.
Una serie che consiglio di vedere a distanza di diversi anni, è a più episodi come tutte le altre, non ci si annoia mai ed aiuta a capire diverse cose della mafia, la consiglio.
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