Ottava stagione della Piovra
L'ottava stagione della Piovra, guardata anche questa con l'amico di sempre, si differenzia dalle precedenti e non solo perché ha solo due episodi anziché sei, ma perché ha una trama tutta diversa, infatti tutto è ambientato nella Sicilia degli anni 50 e non c'è la giudice Silvia Conti ad indagare su vicende di mafia.
Uno dei protagonisti è Francesco Altamura che interpreta un barone che, rientrando in Sicilia dagli USA, vorrebbe creare lavoro per tanta gente, ma una banda senza scrupoli, a cui capo c'è Pietro Favignana (Luca Zingaretti), gli rapirà il figlio. Le indagini vengono condotte dal capitano dei carabinieri Arcudi, interpretato da Raul Bova e non è certo semplice risalire ai rapitori. Mi fermo qui con la trama, si tenga presente che qui c'è anche il personaggio di Tano Cariddi che qui è un bambino, quindi si può notare anche l'assenza di Remo Girone, uno dei pilastri della Piovra.
La trama non è per niente male, serve per far capire come era un tempo la Sicilia ed anche la mafia, peccato che non sia proseguita su dove era finita la settima serie della Piovra, d'altronde il regista qui non è Luigi Perelli, bensì Giacomo Battiato. In ogni caso è un lungometraggio di due episodi che è piaciuto sia a me che al mio amico. Direi da vedere, anche se è uscito da ormai quasi vent'anni, il giudizio da parte mia è positivo.
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