Opinione su LA RICAMATRICE DI WINCHESTER - Tracy Chevalier: Il racconto è piacevole e accattivante

Il racconto è piacevole e accattivante

16/07/2020

Vantaggi

Il racconto è piacevole e accattivante; le figure rappresentate hanno tutte contorni sfumati che le rendono realistiche e umane

Svantaggi

personalmente non trovati ma va a gusti letterari


Dopo la prima guerra mondiale, in Inghilterra come in ogni altro Paese coinvolto dal conflitto il numero delle donne superava di gran lunga quello degli uomini. Questo romanzo, che descrive la società inglese fra gli anni ‘20 e ‘30, è quindi prevalentemente femminile, non solo perché la protagonista è una donna, non solo perché si aggrega ad un circolo di sole donne dedito ad una attività per lo più femminile, ma anche perché la figura della donna esce assolutamente vincente su quella maschile. Le uniche figure maschili totalmente positive sono quelle dei defunti (il padre e il fratello di Violet); le altre o sono del tutto marginali nel racconto o hanno comportamenti discutibili: a parte lo stolker Jack Wells, che assume il ruolo di antagonista, il campanaro Arthur, con tutti i suoi modi rispettosi e generosi, non brilla per integrità, se si pensa che, pur essendo sposato, ha sedotto una donna molto più giovane, limitandosi a qualche lacrimuccia e a quattro scampanate quando ha saputo di essere diventato padre, guardandosi bene dall’occuparsi concretamente della faccenda. Anche il fratello di Violet, Tom, dietro ai suoi modi affettuosi e ad una apparente complicità con la sorella, nasconde un atteggiamento per lo più maschilista, dando per scontato che ad occuparsi della vecchia madre dovrebbe essere lei.
Il vero esempio di coraggio lo dà la protagonista, quando decide di lasciare la città di origine nonostante l’opposizione della madre e, più subdola, del fratello e quando affronta le malignità e il disprezzo altrui, per la sua scelta di vivere da sola, di fare escursioni solitarie, di affrontare senza peli sulla lingua il suo datore di lavoro, di essere amica e persino convivente di due lesbiche, di essere una madre senza marito.
Il racconto è piacevole e accattivante; le figure rappresentate hanno tutte contorni sfumati che le rendono realistiche e umane; ho trovato molto interessanti i dettagli circa l’arte campanaria (e credo che anche quelli sul ricamo possano soddisfare chi se ne intende).
La società inglese tra le due guerre, con tutti i suoi pregiudizi e le sue ipocrisie, è decisamente ben descritta e, a dirla tutta, anche molto attuale.
Nel complesso un testo di buono spessore.

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Altre opinioni degli utenti su LA RICAMATRICE DI WINCHESTER - Tracy Chevalier

  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 16/07/2020
    Che nascere donna non sia mai stato facile in qualsiasi tempo e luogo è risaputo. Nemmeno l’Inghilterra ancora dell’epoca imperiale sembra aver risparmiato niente alle suddite di sua maestà britannica...
    Continua a leggere >
    A VOLTE BASTA UN FILO A CAMBIARE LA TRAMA
    non trovati
  • clary
    opinione inserita da clary il 15/07/2020
    È il 1932 quando Violet Speedwell, dattilografa esausta dalla convivenza con la madre vedova, si fa coraggio e decide di trasferirsi a Winchester. Apparentemente il lavoro è il medesimo così come mede...
    Continua a leggere >
    100%
    «Violet aveva imparato dalla propria pelle che c’erano perdite a cui nessuna polizza poteva porre rimedio»
    personalmente non trovati ma va a gusti letterari
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 11/07/2020
    Tracy Chevalier, a vent’anni dalla uscita del suo maggior bestseller, La ragazza con l’orecchino di perla, torna in libreria con La ricamatrice di Winchester, un libro che affonda le radici in un pass...
    Continua a leggere >
    Un buon esempio di emancipazione femminile, quindi il libro è consigliato a chi ama la storia di questo processo. Non a chi si interessa a tematiche e a discussioni più vicine al nostro tempo.
    personalmente non trovati ma va a gusti