Libro malinconico, poetico, riflessivo
Piacevole, delicato, toccante, drammatico, a tratti poetico. Mai banale. Tanti gli spunti per riflettere su se stessi e sul nostro tempo. “E’ la paura che domina la nostra vita. Paura degli attentati, paura delle malattie, paura della natura. Paure ovunque. Anche piccole. Paura che avendo messo tutta la vita nella memoria di un computer un virus…ce la consumi lasciandoci vuoti, nudi, senza tracce. E una sensazione di oppressione e di controllo. Qualcuno può sapere che spese abbiamo fatto, le malattie che abbiamo, può leggere le nostre e-mail, può sapere dove siamo grazie al cellulare. Siamo tutti registrati alla locanda della paura.” Un romanzo breve ma intenso, una favola moderna che affonda le sue radici nella realtà. La ricerca della verità, anche quando apparirà nella sua cruda drammaticità, è un invito a ‘vivere’ la vita per coglierne il senso. ”Ora so. Ora il mosaico può ricomporsi. coglierne il senso. ”Ora so. Ora il mosaico può ricomporsi. Ora tutto quello che mi volava dentro, frammentato e puntuto, raggiunge il fondo, come un diluvio di petali di fiori neri. Non mi importa ciò che so che mi fa orrore e miseria. Mi importa di sapere, mi importa di aver visto la luce.” Il periodare è scandito da reiterazioni lessicali e da una frequente punteggiatura forte, a volte, fuori dagli schemi tradizionali che, rallentando il ritmo della lettura, invitano alla riflessione.
Segnala contenuto