Opinione su LA SIGNORA DI WILDFELL HALL- Anne Bronte: Davvero bello!

Davvero bello!

07/07/2020

Vantaggi

splendido

Svantaggi

non trovati


Quando la giovane vedova Helen Graham si trasferisce con il suo bambino in una vecchia dimora di campagna abbandonata getta nello scompiglio la piccola comunità di Wildfell Hall. Misteriosa, riservata, poco incline a parlare di sé e a coltivare i rapporti sociali, Helen stenta a inserirsi nel nuovo ambiente, fatto di solidi coltivatori benestanti che giudicano con severità le sue stravaganze e si interrogano sul suo oscuro passato. Quando iniziano a circolare i primi pettegolezzi, la bella signora Graham ha già fatto breccia nel cuore di Gilbert Markam: dapprima indispettito dalla freddezza e dal riserbo della nuova arrivata, il giovane è infine conquistato da un’intelligenza, una forza interiore e un’intensità di sentimenti che la rendono ben diversa dalle signorine del vicinato. A lui Helen consegna il suo diario, affinchè apprenda dalle sue stesse parole la storia piena di dolore, ma anche di coraggio e di speranza, della signora di Wildfell Hall.
Pubblicato nel 1848, è solo il secondo romanzo di Anne Brontë eppure è già lontano anni luce dalla sua opera prima. Le capacità che in "Agnes Grey" erano ancora immature e bisognose di limatura qui si dispiegano in un talento puro e potente: la storia avvincente e ben costruita, la struttura “a scatole cinesi” in cui diversi narratori si incastrano uno dentro l’altro trascinando il lettore sempre più nel cuore della trama, lo stile avvolgente nella sua linearità, i dialoghi serrati e coinvolgenti, la sicurezza con cui Anne non tace gli aspetti più cupi e degradanti di un matrimonio fallito - suscitando scandalo nel mezzo dell’Ottocento - rendono quest’opera capace di competere a testa alta con i maggiori capolavori di Charlotte ed Emily Brontë.
Sugli splendidi personaggi che emergono da queste pagine, tutti ben delineati e caratterizzati – l’ingenuo e appassionato Gilbert, il seducente e libertino signor Huntingdon, la scaltra Annabella Wilmot, l’enigmatico signor Hargrave – spicca Helen Graham: all’inizio così fredda e scostante da rendersi poco simpatica anche al lettore oltre che alla piccola comunità di Wildfell Hall, infine lo conquisterà come conquista Gilbert, grazie alla forza e la tenacia di una giovane donna che ha attraversato l’inferno e ne è venuta fuori, al coraggio e alla passione con cui esprime sostiene le proprie idee, per quanto avversate dalla benpensante società vittoriana.
Chissà quante altre storie meravigliose e personaggi indimenticabili ci avrebbe regalato Anne Brontë se non fosse scomparsa nel 1849, soltanto un anno dopo la pubblicazione del suo secondo e ultimo romanzo.
“Questa rosa non profuma come un fiore estivo, ma ha resistito in condizioni che nessun altro fiore avrebbe sopportato: si è accontentata della fredda pioggia invernale per nutrirsi, e di un sole debole per scaldarsi; il vento non l’ha sciupata, né ha spezzato il suo stelo; il gelo non l’ha uccisa.”

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Altre opinioni degli utenti su LA SIGNORA DI WILDFELL HALL- Anne Bronte

  • clary
    opinione inserita da clary il 10/07/2020
    Ho letto un paio di anni fa 'The tenant of Wildfell Hall' spinta più che altro dal mio amore per le altre due sorelle Bronte. Di Anne avevo già letto Agnes Grey e lo avevo trovato sicuramente molto pi...
    Continua a leggere >
    Lettura piacevole e leggera. Un’autrice femminista anche se alle volte troppo bigotta
    personalmente non trovati ma va a gusti
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 08/07/2020
    Ho letto questo meraviglioso romanzo tutto d'un fiato. Una prosa incantevole, ricca, forbita e scorrevole allo stesso tempo, proprio come per le due più note sorelle. Sono rimasta sorpresa che Anne si...
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    un grande classico
    non trovati
  • blase
    opinione inserita da blase il 08/07/2020
    The Tenant of Wildfell Hall è il secondo romanzo di Anne Brontë (1820-1849) dopo Agnes Grey, pubblicato in tre volumi con lo pseudonimo di Acton Bell nel giugno 1848 dall’editore londinese T. C. Newby...
    Continua a leggere >
    Il testo conferma che l’originalità di Anne Brontë, morta a soli 29 anni, non è inferiore a quella delle sorelle Charlotte ed Emily e che La signora di Wildfell Hall “merita di essere annoverato tra i più interessanti romanzi all'origine del realismo moderno”
    NO
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 02/07/2020
    Nei romanzi dell’Ottocento inglese speranze giovanili, sospiri romantici o trame speculative ruotano sempre intorno a quel momento fatidico in cui il tanto anelato o detestato giovane, più o meno affa...
    Continua a leggere >
    100%
    L’arrivo della vedova Graham nell’isolata e cadente dimora di famiglia, sperduta nella campagna inglese, è un evento per la piccola comunità di Wildfell Hall. Avvenente e ritrosa, la donna ha deciso di mantenere il massimo riserbo sul proprio conto, dedicandosi solo alla pittura e alle cure del piccolo figlio Arthur. Il suo atteggiamento dimesso, però, altro non fa che dare la stura a pettegolezzi, e persino Gilbert Markahm, il giovane gentiluomo di provincia che dà la voce al romanzo, finisce per prestare credito alle malevole voci su di lei e rinuncia alla sua amicizia. Quali tremendi segreti nasconde Helen Graham? Direttamente dalle pagine del suo diario apprendiamo la sua torbida storia: una storia che fa di lei un esempio di coraggio, una vera e propria femminista ante litteram, un modello di forza d’animo, ancor più rivoluzionario nel 1848, anno in cui fu pubblicato il romanzo, ma ancora di grande attualità.
    non trovati