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5 Opinioni per LA SIGNORA DI WILDFELL HALL- Anne Bronte
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  • clary
    Davvero bello!
    opinione inserita da clary il 10/07/2020
    Ho letto un paio di anni fa 'The tenant of Wildfell Hall' spinta più che altro dal mio amore per le altre due sorelle Bronte. Di Anne avevo già letto Agnes Grey e lo avevo trovato sicuramente molto piacevole, ma non un capolavoro. Questo romanzo in particolare è forse quello che mi è piaciuto di meno tra le opere vittoriane. Anne scriveva molto bene, intendiamoci, soprattutto la prima parte è gradevole è delicata, ma quella relativa alla brutalità e al graduale ma inarrestabile degrado del marito mi ha presto stancata. L'ho trovata pesante, ripetitiva e, a tratti, patetica. La figura femminile è un po' troppo ancorata alle proprie convinzioni religiose, addirittura esasperante nei suoi fallaci tentativi di redenzione del consorte. Purtroppo non c'è neppure una figura maschile di rilievo che possa tirare un po' su il morale e l'interesse del lettore. Non ambivo certamente a un Mr. Darcy o a un Capitano Wentworth oppure a un Mr. Thornton però si poteva fare di meglio .....Nonostante queste osservazioni, questo romanzo merita comunque di essere letto perché di gran lunga superiore alla maggior parte dei romanzi in circolazione. Del resto forse l'errore è proprio quello di paragonarlo a delle opere grandiose come Jane Eyre, Nord e Sud o Cime Tempestose...
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    Lettura piacevole e leggera. Un’autrice femminista anche se alle volte troppo bigotta
    personalmente non trovati ma va a gusti
  • fb-656
    Terza sorella Bronte....da scoprire
    opinione inserita da Silvia Bollini il 08/07/2020
    Ho letto questo meraviglioso romanzo tutto d'un fiato. Una prosa incantevole, ricca, forbita e scorrevole allo stesso tempo, proprio come per le due più note sorelle. Sono rimasta sorpresa che Anne sia stata meno letta ed apprezzata delle altre due. Il romanzo è una denuncia molto coraggiosa per l'epoca vittoriana. Dipinge molto delicatamente le strenue lotte di ogni donna (nonché la ferocia e e l'egoismo volgare e aggressivo dei cosiddetti gentlemen appartenenti all'alta società sotto i fumi dell'alcool...) che indipendentemente dal ceto sociale, hanno relegato il gentil sesso a una totale sottomissione nei confronti del proprio coniuge. Helen, la signora Graham, racchiude in sé lo spirito di ribellione e di azione e la delicatezza d'animo di una madre e di una compagna che va oltre l'epoca in cui si svolge il romanzo ed esprime la bellezza del femminile di ogni tempo. Il finale a sorpresa è poi qualcosa che, dopo tanta afflizione, riscalda e dona fiducia.
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    un grande classico
    non trovati
  • blase
    Splendido ...letto tutto in un fiato!
    opinione inserita da blase il 08/07/2020
    The Tenant of Wildfell Hall è il secondo romanzo di Anne Brontë (1820-1849) dopo Agnes Grey, pubblicato in tre volumi con lo pseudonimo di Acton Bell nel giugno 1848 dall’editore londinese T. C. Newby. Il testo per i temi trattati e per la franchezza del linguaggio attirò subito una serie di polemiche e l’interesse dei lettori che ne decretarono il successo. La signora di Wildfell Hall, il romanzo epistolare scritto dalla più giovane delle sorelle Bronte, la trama si snoda attraverso le missive dei due protagonisti, Gilbert scrive a un caro amico, Helen sotto forma di diario, a suo fratello. Gilbert Markham è un uomo “semplice”, “pratico”, “quotidiano”, amante del bello e della cultura in generale, Helen Graham è uno spirito ribelle e contraddittorio, artista, avida lettrice dal carattere impulsivo e determinato. Una “fallen woman” “donna perduta” secondo l’ipocrita moralità della piccola comunità rurale della costa nordica, dove Mrs Graham ha trovato rifugio. Una personalità distante anni luce dal modello femminile vittoriano allora in voga, di donna sottomessa e vulnerabile. Così l’acume di Anne aveva concepito la figura di Helen vittima di un marito alcolizzato tanto simile al fratello Branwell Bronte, anche se privo della sua straordinaria sensibilità d’artista.
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    Il testo conferma che l’originalità di Anne Brontë, morta a soli 29 anni, non è inferiore a quella delle sorelle Charlotte ed Emily e che La signora di Wildfell Hall “merita di essere annoverato tra i più interessanti romanzi all'origine del realismo moderno”
    NO
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 07/07/2020
    Quando la giovane vedova Helen Graham si trasferisce con il suo bambino in una vecchia dimora di campagna abbandonata getta nello scompiglio la piccola comunità di Wildfell Hall. Misteriosa, riservata, poco incline a parlare di sé e a coltivare i rapporti sociali, Helen stenta a inserirsi nel nuovo ...
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    100%
    splendido
    non trovati
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 02/07/2020
    Nei romanzi dell’Ottocento inglese speranze giovanili, sospiri romantici o trame speculative ruotano sempre intorno a quel momento fatidico in cui il tanto anelato o detestato giovane, più o meno affascinante, intelligente o virtuoso, finalmente chiede la mano dell’eroina di turno. E dopo, che succe...
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    100%
    L’arrivo della vedova Graham nell’isolata e cadente dimora di famiglia, sperduta nella campagna inglese, è un evento per la piccola comunità di Wildfell Hall. Avvenente e ritrosa, la donna ha deciso di mantenere il massimo riserbo sul proprio conto, dedicandosi solo alla pittura e alle cure del piccolo figlio Arthur. Il suo atteggiamento dimesso, però, altro non fa che dare la stura a pettegolezzi, e persino Gilbert Markahm, il giovane gentiluomo di provincia che dà la voce al romanzo, finisce per prestare credito alle malevole voci su di lei e rinuncia alla sua amicizia. Quali tremendi segreti nasconde Helen Graham? Direttamente dalle pagine del suo diario apprendiamo la sua torbida storia: una storia che fa di lei un esempio di coraggio, una vera e propria femminista ante litteram, un modello di forza d’animo, ancor più rivoluzionario nel 1848, anno in cui fu pubblicato il romanzo, ma ancora di grande attualità.
    non trovati