Ma.... mi sono ritrovata come a spingere un carretto
C’è una soglia che in pochi possono sorpassare. Oltre di essa un mondo avvolto nel crepuscolo, eternamente silenzioso dove il tempo scorre più lento e dove le persone in cerca di fuga possono trovare un luogo loro.
È il primo romanzo di questa regina indiscussa del fantasy, ed è stato un incontro molto particolare, davvero strano. Partiamo dal fatto che un poco mi sentivo intimorita dallo stile e mi aspettavo una storia intensa e che mi avrebbe rapito in poche pagine, invece mi sono ritrovata come a spingere un carretto: prima si parte lenti con molta fatica e una volta messo un marcia sembra quasi leggero e vorresti metterci più forza ma se esageri resti senza fiato e stramazzi a terra. Tutto questo per dire che questo libro non è una lettura veloce e leggera, si tratta infatti di un romanzo che ha bisogno dei suoi tempi, quando tentavo di accelerare la lettura (un po’ per la curiosità di finirlo un poco per la fretta di capire dove volesse portarmi la storia) mi sono dovuta fermare per rileggere e a volte ho preferito chiudere e rileggere il pezzo il giorno dopo.
Si tratta di una storia costruita con sapiente complessità dove una semplice descrizione può voler trasmettere molto più di quanto realmente c’è scritto. Non vi farò esempi vi basti capire che è una lettura intensa che ha bisogno dei suoi tempi di lettura, non è un’avventuretta fantasy che riempie il tempo libero di oziosi lettori, è qualcosa che si avvicina molto alla letteratura di genere cosa che molti accademici screditerebbero come narrativa di serie B.
Sebbene non sia un libro veloce e leggero è autoconclusivo ed è una buona cosa perché se il finale fosse stato aperto non credo avrei continuato a leggere gli episodi successivi. Io credo sia una buona storia, senza che si abbia bisogno di dire altro (sebbene questo mondo sia tutt’altro che svelato appieno).
I personaggi sono curiosi, non sono la solita ragazzina e l’ennesimo eroe figo, sono persone normali, con problemi veri e una storia alle spalle che li spiega. Ho apprezzato Irena ma anche lo stesso Hugh (anche se nel primo capitolo mi sapeva troppo di mollaccione) perché sono fuori dai canoni classici e si fanno amare con la loro esperienza di vita e i loro sogni che poi sono più simili a quelli di qualsiasi persona.
In definitiva, quattro stelle (ne meriterebbe cinque ma è stato davvero un libro pesantino). Consigliatissimo a chi è alla ricerca di una lettura buona e autoconclusiva, a coloro che cercano la via per un mondo tutto loro che li aiuti a trovare la loro vera strada verso casa.
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