Opinione su L'amante - Marguerite Duras: La vita e l’amore in una delle infinite possibilità.
La vita e l’amore in una delle infinite possibilità.
03/07/2020
Vantaggi
Frammenti di vita richiamati alla memoria, ricordi puri, nessun filo conduttore, il trionfo dell’anarchia spazio-temporale. Un fiume : il Mekong. Saigon e la Cocincina. Anni Trenta del ‘900.
Svantaggi
non trovati
Un’imbarcazione solca lenta le acque del fiume, una ragazzina si affaccia alla vita. Lo scorrere degli eventi, il suo fluire, i cambi di direzione, i mulinelli, le correnti, un vasto delta. Le immagini sono queste. Un paesaggio fluviale e una pennellata di colore repentina ed esotica in senso inverso. È lei : un’ occidentale. Modifica il paesaggio come solo l’architettura coloniale sa fare.
È un elemento di rottura: quindici anni e mezzo, un approccio con un ricco e quasi trentenne cinese e lei diventa altro. Donna prima, scrittrice dopo. Ciò che emerge dai suoi frammenti che alternano la terza persona alla prima è il passaggio da una vita all’altra. Una sorta di catarsi della quale, ora vecchia, lei prende atto. I panni da bambina e il suo bagaglio di vita: un padre morto, una madre prima vedova poi truffata da concessioni non redditizie infine sofferente mentale, un’ identità europea in un territorio conquistato, vengono dismessi per abbandonarsi allo scorrere del fiume della sua vita. Nessun rimorso, nessun rimpianto. Semplicemente il racconto della sua famiglia tra Francia e Indocina fino al rientro in patria.
Il linguaggio è fotografico o meglio cinematografico, lo stile originale e gradevole, l’onestà con cui si racconta disarmante. L’uso della terza persona, intercalata all’autobiografica prima, un utile strumento per isolare avvenimenti e persone e raccontarli per ciò che sono stati.
La vita e l’amore in una delle infinite possibilità.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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