Opinione su L'ASSASSINIO DEL COMMENDATORE. LIBRO PRIMO. IDEE CHE AFFIORANO-Haruki Murakami: L'ultimo Murakami

L'ultimo Murakami

02/06/2020

Vantaggi

misteri, atmsofera, personaggi, realismo e sogno

Svantaggi

meno potente e scorrevole di altri suoi lavori, non il migliore, lascia in sospeso



Questa è la prima parte dell'ultimo libro di Murakami, un romanzo atteso in tutto il mondo e anche da me con grandi aspettative, ma se sono troppo elevate è difficile che siano rispettatte. E la prima parte non delude, anche se c'è qualcosa nel libro che non convince, un'alone di commercialità nei personaggi che manca totalmente nei libri passati.
Il protagonista del libro è un giovane insegnante lasciato dalla moglie che lascia tutto e parte in giro per il Giappone, dopo mesi non vuole tornare a casa e si fa prestare da un amico una baita in un paesino di montagna che era la residenza del padre del suo amico Amada Tomohiko, uno dei pittori più importanti del Giappone.
E lui spera che lì troverà l'ispirazione per diventare un grande pittore, ma, nel frattempo, vivrà strane sperienze e consocerà personaggi pittoreschi.
Dovevo dire la mia perchè non condivido le recensioni negative su questo libro, un inizio molto avvincente pervaso dall'atmosfera mistica tipcia dei romanzi di quest'autore con un personaggio ricco di fascino e interessante.
In questo testo si nota però il germe di una certa stanchezza dell'autore che "forza" la storia, alcune stranezze appaiono un pò forzate non scorrono liberametne come nei suoi altri romanzi, c'è questa sensazione nell'aria di "troppa carne al fuoco".
Questo primo libro lascia la storia in sospeso e il lettore assetato dalla voglia di vedere il seguito, ecco perchè io li ho presi entrambi contemporanemaente, odio questa sensazione. Ma questo resta un buon libro di Murakami, con spunti interessanti, misteri, personaggi realistici e tridimensionali ben settati in un mondo in bilico tra reale e onirico, tipico del suo stile.
indubbiamente non sarà questa la premessa del miglior libro di Murakami, am pretendere ancora meglio di libri come 1q84 era impensabile, anche per un fan come me. Per chi abbia letto altri suoi libri e abbia ancora voglia di leggere quest'autore non posso certo sconsigliarlo e sono felcie di averlo letto, ma ho già letto fra le righe l'inizio della decadenza e spero di essere smentito dai prossimi suoi lavori.

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Altre opinioni degli utenti su L'ASSASSINIO DEL COMMENDATORE. LIBRO PRIMO. IDEE CHE AFFIORANO-Haruki Murakami

  • clary
    opinione inserita da clary il 12/06/2020
    Qualsiasi cosa si cerchi di insabbiare, prima o poi essa tornerà a presentarsi nella nostra vita, che sia sottoforma di metafora o di doppia metafora. Gli scheletri, che chiudiamo nell'armadio ogni se...
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    Consigliato a chi ha letto... Kafka sulla spiaggia La fine del mondo e il paese delle meraviglie
    personalmente non trovati
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 01/06/2020
    Ha trentasei anni il protagonista di quest’ultima storia di Murakami Haruki, ha con sé una borsa con qualche vestito, delle matite per disegnare, il dolore di una moglie che lo ha tradito e lasciato d...
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    100%
    Consigliato a chi ha letto... Kafka sulla spiaggia La fine del mondo e il paese delle meraviglie
    si rimane li in attesa di chissà che cosa che non avviene
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 09/05/2020
    Sospeso in una attesa protratta sconfinante nel sogno un pittore ritrattista ricorda i nove mesi più travagliati della sua vita, un periodo intenso, unico, anomalo. Un matrimonio naufragato dopo sei a...
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    100%
    Qualsiasi cosa si cerchi di insabbiare, prima o poi essa tornerà a presentarsi nella nostra vita, che sia sottoforma di metafora o di doppia metafora. Gli scheletri, che chiudiamo nell'armadio ogni sera prima di dormire, prima o poi usciranno per venire a svegliarci. Ed è proprio quello che succede in questo avvincente romanzo di Murakami
    Il lungo monologo del protagonista, in particolare, attraverso un intricato dedalo di avvenimenti, finisce con un nulla di fatto ed uno stato di confusione che ricerca un senso, anche per il lettore. Quale il legame tra trama e contenuto, le vite dei protagonisti cosa sottendono e c’è un senso comune che avvicina parti narrative piuttosto distanti ed eterogenee? Una parziale risposta, oltre il semplice valore letterario dell’ opera, ci giunge dalla scelta editoriale di dividere il romanzo in due parti, a mio avviso una soluzione deprecabile e penalizzante ( per il senso globale del romanzo e per i lettori ).