fragranza meravigliosa, ma...
La prima volta che avevo visto questo profumo erano i tempi della scuola: se ne era venuto quale campione omaggio in una delle svariate riviste per adolescenti che ai miei tempi circolavano. Una mia compagna di scuola l'aveva portato in classe e già il flaconcino mi aveva parecchio ispirato per la sua forma elegante ed "esotica". E le note olfattive non erano certo da meno: questo è un profumo vanigliato, legnoso, fiorito e fruttato, insomma, le mie fragranze preferite. Ma da adulta ho scoperto con dispiacere che purtroppo la casa produttrice, la Laura Biagiotti che avevo amato da una vita, non è cruelty free. Perfino a seguito della legge europea che ha obbligato allo stop sulla sperimentazione animale in fatto di cosmetici, le aziende aperte al mercato cinese ne sono vincolate a causa delle norme nel paese di distribuzione. Non fosse per questa pecca, che riconosco davvero pesante (non trattandosi di un prodotto curativo, ma di un cosmetico tout court), lo consiglierei senza ombra di dubbio, ma finchè Laura Biagiotti non si adeguerà alla politica cruelty free, proprio non me la sento.
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